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La rosicata di Lucia Azzolina, ora attacca Draghi sul green pass: non è risolutivo. E i banchi a rotelle?

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L'arma "Fine di mondo" per garantire un anno scolastico con lezioni in presenza e diminuire il rischio covid in classe è spuntata? L'ex ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina a Omnibus, in onda venerdì 6 agosto sul La7, inizia a picconare le scelte del governo in tema di contrasto della pandemia, a partire dal green pass obbligatorio a scuola in testa. La grillina è data tra le personalità più vicine a Giuseppe Conte nella nuova fase del Movimento 5 Stelle e una carica nella "squadra" dell'ex premier è certa. 

 

 "Il Green pass purtroppo non è una misura risolutiva, e non abbiamo neanche i numeri precisi sul personale vaccinato" dice l'ex ministra che ricorda come il generale Figliuolo abbia chiesto una fotografia esatta della situazione alle Regioni entro il 20 agosto. 

 

"Dalla mia esperienza posso dire che i problemi reali sono legati agli spazi, al personale scolastico, ai trasporti e al tracciamento". Insomma, il green pass non basterà per mantenere le lezioni in presenza se ci dovesse essere un aumento dei contagi, dice la Azzolina. Lo scorso hanno "avevamo focalizzato l'attenzione sull'allargamento degli spazi e assumere più docenti", rivendica l'ex ministra, tacendo sul disastro dei banchi a rotelle. Quest'anno il distanziamento "è solo raccomandato" è la stoccata al ministro Bianchi. Ma "siamo ancora in tempo per aggiustare diverse cose, e far sì che la scuola parta in sicurezza con il distanziamento, evitando la dispersione". 

 

Sul 'tavolo anche l'iintervistata alla Stampa, venerdì 6 agosto, in cui la Azzolina si era detta "preoccupata" perché i problemi "sono noti da tempo, ma sono ancora tutti lì e ora è tardi", a partire da tracciamento dei casi e screeening. Insomma, quando era ministra lei tutto è stato fatto alla perfezione - abbiamo visto come andata con la Dad e i focolai in classe - e martella su distanziamento. 

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