Bomba di Bisignani sul Quirinale: vi svelo il piano segreto dei Giorgia Meloni
Luigi Bisignani è l'ospite d'onore a La Versiliana di Marina di Pietrasanta per parlare di un tema che conosce a fondo: il potere. Intervistato dai giornalisti Massimiliano Lenzi, Maria Elena Capitanio e Virginia Saba (tra l'altro compagna di Luigi Di Maio) Bisignani ha raccontato degli esordi di Mario Draghi e il suo rapporto con Giulio Andreotti: "Fu lui a convincerlo a diventare direttore generale del Tesoro che fu il trampolino di lancio della sua straordinaria carriera".
In realtà il futuro capo della Bce e presidente del Consiglio era recalcitrante: "Si incontrarono Andreotti, Ciampi e Carli per convincerlo e ci volle un pochino... Andreotti e Draghi hanno caratteristiche molto simili. Sono entrambi grandi uomini di potere. Il potere del primo arrivava dal suo grande consenso elettorale", spiega Bisignani. "Draghi adesso che è a Palazzo Chigi comincia a innamorarsi del potere" perché essere a capo del governo "fa questo effetto". "Deve stare attento a non esagerare. Ha fatto molte nomine in solitudine, se ne frega dei partiti... Ieri ha cercato di mettere un uomo all'Anas ma i partiti lo hanno costretto alla marcia indietro".
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Siamo entrati nel semestre bianco e non poteva mancare un passaggio sul grande risiko del Quirinale. Draghi resterà a Palazzo Chigi o diventerà presidente della Repubblica? "Questo semestre bianco è un'anomalia tutta italiana", aveva senso quando è stata scritta la Costituzione ma oggi non ne ha più, commenta Bisignani. "Io credo che Draghi sia un uomo di grande potere e ha una gran voglia di gestire il Recovery plan e di rimanere a Palaazzo Chigi. E poi a lui non piacciono molto gli apparati", rivela riservando una frecciata al predecessore di SuperMario, Giuseppe Conte, che invece ne "è innamorato". Non manca una bordata più dura su Conte, che a Palazzo Chigi "era diventato come Alberto Sordi, la caricatura di un premier. Non sapevo che sarebbe caduto, ma lo intuivo..." .
Ma allora qual è il piano di Draghi? "Rimanere a Palazzo Chigi e poi andare al posto di Ursula von der Leyen, alla Commissione europea" è la previsione di Bisignani. "Anche perché Macron è in difficoltà, la Merkel è in fase finale, e lui è destinato a diventare il faro dell'Europa, con un grande rapporto con gli Stati Uniti" per mettere "un pochino nell'angolo la Cina".
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D'accordo, ma allora al Quirinale chi ci va? "Credo che questi partiti tutti in crisi non riusciranno a decidere". Alla fine toccherà al presidente Sergio Mattarella "restare al Quirinale per altri due anni". Con un colpo di scena. "Il king maker sarà Giorgia Meloni. Spiazzando tutti dirà: io appoggio Mattarella". Anche perché "quando ti butti un po' a sinistra ti perdonano mille cose...".