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“Sono anarchico-conservatore”. Gigi Buffon e le rivelazioni sulla politica: fascista? sempre orgoglioso di rappresentare l'Italia

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Gigi Buffon fascista. È una delle voci che maggiormente è circolata nel mondo del calcio negli ultimi 20 anni, soprattutto in virtù dei suoi comportamenti quando indossava per la prima volta la maglia del Parma ed era ancora un ragazzino. Ora a 43 anni, dopo essere ritornato nella squadra ducale, il fenomeno dei portieri cerca di spiegare meglio il suo pensiero politico in un’intervista a Repubblica: “Io fascista? In questi anni sono stato oggetto di accuse offensive. Hanno detto che sono fascista e non so come rispondere se non che mi sento e mi sono sempre sentito orgoglioso di rappresentare il mio Paese”.

 

 

"Capisco e ritengo giusto, umano e cristiano dare una mano a chi ha bisogno, ma senza creare conflitti tra chi è nato in Italia e chi vi è immigrato. Se mi dovessi definire sul piano politico - sottolinea Buffon - direi che sono un anarchico-conservatore”. Nel colloquio con il quotidiano è impossibile non parlare del suo addio alla Juventus, una lunghissima storia d’amore ora definitivamente interrotta: “La Juve sta benone, gode di ottima salute e ha un grande portiere. Non ho nessun accordo per fare qualcosa in società da dirigente. Torno in Serie B per la seconda volta, se ci sono stato a 28 anni perché non dovrei tornarci a 43. Come nel 2006 scelsi la Juve, oggi ho scelto il Parma. Potrei giocare anche in prima categoria e non cambierebbe il mio valore”.

 

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