Che faccia tosta!
Che faccia tosta! L'affondo di Storace: perché la Raggi non può festeggiare per gli ori Tokyo
Ci vuole coraggio a festeggiare i trionfi azzurri a Tokyo 2020 dopo aver detto no alle "olimpiadi del mattone". Eppure la sindaca di Roma Virginia Raggi lo ha fatto. "Le medaglie che i nostri atleti stanno collezionando alle Olimpiadi di Tokyo ci inorgogliscono. L’amor di Patria si avverte ovunque, fieri di quei ragazzi che portano sul podio il Tricolore. Ma qui a Roma tutti possiamo festeggiare tranne una sola persona", scrive Francesco Storace in un articolo pubblicato sul sito 7Colli.
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"L’attuale sindaco della Capitale, Virginia Raggi, ci risparmi i suoi tweet gocciolanti di felicità a buon mercato. Perché per lei i giochi olimpici sono sinonimo di corruzione, al punto di aver fatto di tutto per impedirne lo svolgimento proprio a Roma", argomenta il vicedirettore de Il Tempo.
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La contraddizione è sotto gli occhi di tutti. "Dal 2016 ad oggi abbiamo avuto un sindaco in grado di dire solamente no a tutto. No alle Olimpiadi (1,5mld di euro regalati a Parigi), no allo stadio della Roma, no agli impianti di smaltimento dei rifiuti e tanti altri no ancora, come se la città non avesse bisogno di strutture per progredire".
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Un rifiuto ideologico, quello della sindaca. "No, per Virginia Raggi le Olimpiadi e tutto il resto sono eventi che corrompono l’anima e tutto il resto - scrive Storace - C’è stato un rifiuto ideologico ad ospitare le più grandi manifestazioni sportive che una metropoli mondiale possa sognare di organizzare. Quei Giochi la Raggi li rifiutò anche con un gesto scortese nei confronti di Gianni Malagò. Anziché parlarne col capo del Coni se ne andò in trattoria a mangiare, una foto rese tristemente celebre quel pranzo".
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"In tutto il globo terrestre le Capitali fanno a gara per portare in Patria le Olimpiadi. A Roma no. E adesso si permette pure di cinguettare, questa sindaca perditempo, quando il medagliere azzurro si arricchisce di nuovi trionfi. Ma per fortuna la presa in giro di una comunità sta per finire, perché davvero è incredibile che si possa immaginare di proseguire in questa maniera. A ottobre saremo tutti noi a festeggiare il salto all’indietro di Virginia Raggi, che da allora salirà anche lei sul podio di quelli di prima - conclude il vicedirettore de Il Tempo - È questo l’incubo che sta per finire".