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“Poverina, ministra del nulla”. Marco Travaglio non sa far altro che insultare: Marta Cartabia ignorante

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“Ministra del nulla”. Con questo titolo Marco Travaglio parte nell’ennesimo attacco a Marta Cartabia sulla riforma della giustizia. Nell’editoriale del 1 agosto il direttore de Il Fatto Quotidiano usa termini pesantissimi nei confronti della Guardiasigilli: “La poverina pensa che, per abbreviare i processi, basti scrivere che devono durare meno e stecchirli alla scadenza. Come dire che, perché i treni arrivino in orario, basta bloccarli dopo un tot anche in aperta campagna, facendo scendere e proseguire a piedi i passeggeri. L'unica a ignorare la sua legge è lei, che non l'ha scritta e forse neppure letta. I nuovi processi - prosegue il direttore del Fatto - secondo il suo progetto-base, sarebbero nati in media tutti improcedibili. Raramente i processi di mafia hanno imputati detenuti (vedi Cuffaro e Dell'Utri, mai arrestati prima del giudizio), il che conferma che la ministra della Giustizia non sa di cosa parla”.

 

 

“Se ha ascoltato i magistrati, vuol dire che non ha capito cosa dicevano. E se sono un po' meno allarmati dai nuovi termini ‘raggiungibilissimi’, è perché Conte l'ha obbligata ad annullarli per i reati di mafia e a triplicarli o raddoppiarli per gli altri. Risparmiandole un surplus di figuraccia” sottolinea Travaglio in merito ai processi per mafia. Poi la stoccata finale al governo tecnico: “Un contesto politico chiamato ‘elezioni’ che lei non conosce, non avendo mai preso un voto in vita sua, e che tributò il 33% al M5S perché facesse l'opposto di quel che vuole lei. O chi per lei”. Dopo le parole su Mario Draghi, definito “figlio di papà”, ora è un’altra esponente del Governo a finire insultata da Travaglio.

 

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