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Dimissioni? Giancarlo Giorgetti fa a pezzi i retroscena: "Decide Salvini"

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Giancarlo Giorgetti cancella i retroscena di questi giorni ssull'ipotesi di non candidarsi più, e lo fa senza sconti. "Decide il segretario", ovvero Matteo Salvini. L'intervento arriva dopo il retroscena de Il Foglio che voleva il ministro leghista sul passo d'addio, ed è contenuto in una intervista che il titolare dello Sviluppo economico ha rilasciato alla Prealpina.

 

 Giorgetti, nel colloquio con il quotidiano di Varese sull’ipotesi di non ricandidarsi più sottolinea: "queste cose nella Lega le decide il segretario". A una precisa domanda sulle indiscrezioni in questo senso pubblicate da Il Foglio, il ministro delle Attività produttive: "dovete chiedere al Foglio non a me. Nel senso: vedo spesso e volentieri in tanti giornali cose che mi vengono attribuite". Non si tratta di una smentita in senso stretto, ma Giorgetti spiega: "Quando faccio un’intervista la faccio, quando non la faccio non la faccio. Io non smentisco mai i retroscena. Queste cose nella Lega le decide il segretario e non i sottosegretari". Insomma, discorso chiuso.

 

La bomba sganciata dal quotidiano romano aveva fatto andare su tutte le furie Salvini che sabato 31 luglio, intervistato da Concita De Gregorio a In Onda su La7. "Se il Foglio scrive una ca**ata dobbiamo stare qui a parlare della ca**ata scritta dal Foglio?", ha detto in collegamento dalla Fetsa della Lega di Milano Marittima bollando come "sciocchezze" i presunti mal di pancia del ministro delle attività produttive Giorgetti. 

 

Tornando all'intervista di Giorgetti, il ministro ha detto che per fronteggiare i cambiamenti nel mondo del lavoro "bisogna riformare gli ammortizzatori sociali e anche le politiche attive del lavoro per far sì che chi esce da certi settori possa sperimentarsi nei nuovi ambiti che si verranno ad affermare". "Abbiamo davanti una stagione - spiega - in cui sta cambiando completamente il sistema economico di produzione. Tutta questa tensione verso il digitale e l’ambientale impone inevitabilmente delle ristrutturazioni in determinati settori come l’automotive. Al governo spetta, diciamo così, la responsabilità di gestire la trasformazione e limitare i danni". Da qui l’esigenze delle riforme. "Fare politiche attive del lavoro - aggiunge il ministro - significa essere in grado di riformare e riaddestrare i lavoratori che in certi settori saranno purtroppo espulsi, io penso alle raffinerie per esempio, che inevitabilmente dovranno chiudere. Un processo che non si può fermare", ha detto Giorgetti. 

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