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Inesperienza e presunzione, Marta Cartabia si è giocata il Quirinale: la riforma è un boomerang

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La riforma della Giustizia è la grande vittoria di Mario Draghi e probabilmente segna un colpo quasi da ko per Marta Cartabia. Il presidente del Consiglio aveva chiesto di arrivare al via libera prima dello stop ai lavori del Parlamento per la pausa d’estate e il suo obiettivo è stato raggiunto. Con lui possono festeggiare per il successo anche Luigi Di Maio in casa Movimento 5 Stelle - l’opera di convincimento nei confronti di Giuseppe Conte è stata fondamentale -, Giancarlo Giorgetti fronte Lega - è lui ad aver messo pressione a Matteo Salvini per mantenere un dialogo aperto con Palazzo Chigi - e Dario Franceschini e Andrea Orlando all’interno del Partito Democratico.

 

 

Non è di certo un momento positivo per la Cartabia, al di là di quello che si potrebbe pensare dopo la riforma del processo penale e l’addio a quella pensata da Alfonso Bonafede sulla prescrizione. A spiegare i perché sono gli stessi parlamentari, che non hanno affatto gradito il comportamento della ministra della Giustizia nei giorni passati. "Cartabia è arrivata alle riunioni e in Cdm con la pretesa di imporre la sua linea, senza ascoltare nessuno. Ha capito che non funziona così. Un atteggiamento che denota un mix di inesperienza e presunzione” le parole di un esponente Dem d’esperienza. 

 

 

Gli atteggiamenti della Cartabia hanno scontentato praticamente tutti i partiti e la strada verso il Quirinale - analizza affariitaliani.it - per lei si fa decisamente in salita. Conte e il M5S sono stati ad un passo dal rompere con Draghi sul tema e anche dentro Forza Italia non è piaciuta la porta sbattuta in faccia su eventuali modifiche. "È del tutto evidente che non possiamo votare la ministra per il Quirinale con Renzi e Pd. Primo non ci sono i numeri, secondo non sta in piedi politicamente” la pietra tombale sulla Cartabia al Colle che arriva da uno dei fedelissimi di Salvini nella Lega. Un nome per la successione di Sergio Mattarella è praticamente da scartare.

 

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