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La stretta su scuola e green pass slitta. Matteo Salvini strappa l'accordo contro l'obbligo vaccinale

Tommaso Carta
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Tecnicamente è un rinvio alla settimana prossima ma di fatto si registra una frenata nel governo sull’obbligo di vaccinare gli insegnanti. La Lega è contraria, perplesso anche il M5s e ora il premier Mario Draghi ha deciso di attendere ulteriori dati epidemiologici per valutare il da farsi. Ma anche il presidente del Consiglio avrebbe riconosciuto che è comunque alta la percentuale di insegnanti vaccinati, da qui l’intenzione di non chiudere ancora il dossier. Un compromesso potrebbe essere quello di intervenire in quelle regioni dove è più alto il numero tra il personale scolastico che non si è ancora immunizzato. Il primo step sarà comunque quello di una forte raccomandazione. «Prima di ipotizzare ulteriori limitazioni sui trasporti, sui treni, sugli aerei, obblighi per gli insegnanti, obblighi per gli operai, si aspettino dei dati. Perché c’è una stagione turistica in corso e prima di complicare la vita agli operatori commerciali e alle famiglie con dei figli, aspettiamo che ci siano dei dati», ha sottolineato Matteo Salvini dopo aver incontrato Draghi.

 

 

«Il Green pass è la soluzione» ma - ha rimarcato il presidente in pectore M5s Conte - bisogna limitare allo stretto necessario ogni aggravio». L’obiettivo dell’esecutivo è quello di arrivare alla ripresa dell’anno scolastico con almeno il 60% degli studenti tra i 12 e i 19 anni vaccinati. «Sui vaccini sono necessari senso di responsabilità, unità nazionale, nessuna strumentalizzazione politica. Altrimenti rischiamo di spegnere la luce che comincia a vedersi in fondo al tunnel», dice anche Silvio Berlusconi.

 

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