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Giustizia, cosa cambia nel processo penale dopo l'intesa sulla riforma Cartabia

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È stato raggiunto in Consiglio dei ministri l’accordo tra i partiti della maggioranza sulla sulla riforma della Giustizia predisposta dalla ministra Cartabia. Dopo una lunga trattativa, sono state superate dunque le perplessità del M5s circa l’improcedibilità sul reato di aggravante mafiosa nel processo penale.

 

"Il Consiglio dei ministri, su iniziativa del Ministro della giustizia Marta Cartabia, ha affrontato la riforma del processo penale e ha deciso di apportare alcune modifiche. Rispetto al testo approvato due volte all’unanimità dal governo" si legge nel comunicato ufficiale che elenca le novità.

 

"Si prevede che per i primi tre anni di applicazione della riforma, la durata del processo d’Appello si estende per un ulteriore anno e quella del processo per cassazione di ulteriori sei mesi", inoltre "si prevede che per taluni reati, in particolare per i reati di associazione mafiosa, scambio politico mafioso, associazione finalizzata allo spaccio, violenza sessuale e reati con finalità di terrorismo e di eversione dell’ordine democratico, i giudici di Appello e di Cassazione possano con ordinanza, motivata e ricorribile in Cassazione, disporre l’ulteriore proroga del periodo processuale in presenza di alcune condizioni riguardanti la complessità del processo, il numero delle parti e delle imputazioni o per la complessità delle questioni di fatto e di diritto".

 

"Per i reati aggravati di cui all’articolo 416 bis, primo comma, la proroga può essere disposta per non oltre due anni", si legge nel comunicato di Palazzo Chigi. 

 

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