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È scontro sui nuovi divieti, ribellione sul green pass. La promessa di Matteo Salvini: "Lavorerò per cambiarlo"

Tommaso Carta
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Da un lato la volontà del presidente del Consiglio di allargare il più possibile l’obbligo del green pass. Dall’altro le perplessità per niente nascoste di uno dei partner principali della maggioranza, la Lega di Matteo Salvini. Non è solo la giustizia a far salire la temperatura nel governo in un’estate già atmosfericamente torrida. A far discutere è anche il lasciapassare a cui l’esecutivo ha già legato l’accesso a una serie di servizi e che, con il passare dell’estate, potrebbe essere necessario per svolgere un numero ancora maggiore di attività. In particolare le voci dell’ultima ora segnalano un possibile Consiglio dei ministri nei primi giorni di agosto per varare un decreto che renderebbe obbligatorio il certificato - dall’ultima decade del mese - anche per i lavoratori dei servizi i cui clienti devono possederlo. Si tratta di un’anomalia già segnalata da «Il Tempo» (per andare al ristorante occorre il green pass ma al cuoco e al cameriere non è richiesto) e che il governo vorrebbe superare, sebbene sconfini nel tema scivolosissimo dell’obbligo per i lavoratori dipendenti, invocato da Confindustria ma contestato dai sindacati.

 

 

Non finisce qui, perché Draghi - che ieri pomeriggio ha incontrato anche il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi - sta valutando di imporre l’obbligo anche agli insegnanti, per lo meno in quelle regioni dove il numero nei non immunizzati tra il personale scolastico è troppo alto, al contrario di un dato nazionale - il 15% - considerato accettabile. Prima del Cdm, però, andrà trovato un accordo in maggioranza. E, stando a quanto dichiarato da Matteo Salvini in un’intervista a Libero, non sarà semplicissimo. «Oggi il Green pass, con i letti di terapia intensiva per fortuna vuoti al 98%, rischia di escludere dalla vita sociale più della metà degli italiani - dice -. Una famiglia (anche vaccinata) che andrà in vacanza a Ferragosto con una figlia di 14 anni, dovrà fare un tampone ogni volta per andare in pizzeria, in piscina o al parco giochi? Non si sta esagerando? E se il pass evita tutti i problemi, perché non riaprire in sicurezza anche ai discoteche, con il pass? Ci sono in ballo 3mila imprese, 100mila posti di lavoro e, soprattutto, il diritto di milioni di ragazzi a vivere e divertirsi, in sicurezza». E ancora: «Se per le partite negli stadi o per i grandi concerti forse un senso ci poteva essere, partire a inizio agosto con tutte le altre attività sarà ingestibile. Che facciamo, trasformiamo baristi, bagnini e camerieri in poliziotti? Quando il Green passa arriverà in aula, presenteremo tutti gli emendamenti necessari». Condividono la posizione di Salvini i rappresentanti delle categorie coinvolte dal provvedimento.

 

 

A partire dal comitato «IoApro» che oggi manifesterà a piazza del Popolo - negato dalla Questura l’accesso a piazza Montecitorio - per arrivare agli imprenditori dei parchi gioco. L’Associazione Parchi Permanenti Italiani, aderente a Federturismo Confindustria, attacca: «Il provvedimento, condivisibile nella teoria, non è attuabile nella pratica con un termine di tempo così ravvicinato. Lo Stato rischia di discriminare il 50% dei cittadini, senza peraltro avere le risorse necessarie per garantire loro l’accesso al green pass, qualora ne facessero richiesta. Una decisione che ha ripercussioni purtroppo già evidenti e preoccupanti sulle aziende del nostro settore, a cui per l’ennesima volta è riservato un trattamento iniquo, se comparato con luoghi al chiuso come i centri commerciali. Le attività dei parchi divertimento sono soggette a rigorosi protocolli di sicurezza e si svolgono all’aperto, al pari di spiagge, giardini pubblici e ristoranti all’aperto, accessibili senza green pass». «Abbiamo già fissato un incontro con il Ministro Garavaglia per il 6 agosto - concludono - perché la discriminazione nei nostri confronti è diventata inaccettabile: le istituzioni devono capire che sono in gioco migliaia di posti di lavoro e la sopravvivenza stessa di molte imprese». Sempre su questi temi e sempre a piazza del Popolo domani sarà la volta della fiaccolata contro il green pass. tra gli aderenti anche le associazioni legali che si battono nei tribunali per il rispetto della Costituzione. Tra queste Comicost, i Mille avvocati per la Costituzione e Iostoconlavvocatopolacco con l’avvocato Edoardo Polacco.

 

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