ballano milioni
"Gonfiati i bilanci di Invitalia". Ennesima figuraccia per Domenico Arcuri
Mario Draghi lo ha subito silurato e da allora il suo nome è sparito dalle cronache dei media, ma ora Domenico Arcuri ritorna in auge per quanto successo sul bilancio di Invitalia. L’ex commissario per l’emergenza Covid, rimpiazzato dal Generale Figliuolo, è l’amministratore delegato dell'Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa, una società partecipata al 100% dal ministero dell'Economia e delle finanze. Come evidenzia La Stampa, la società di revisione dei conti Deloitte è stata chiamata a giudicare il bilancio e subito ha riscontrato alcune irregolarità.
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Per i revisori, spiega il quotidiano, nel bilancio 2020 mancano 20,5 milioni di perdite, visto che gli utili della società guidata da Arcuri sarebbero stati pari 16,4 milioni e non ai 36,9 annunciati da board e approvati “senza rilievi” dall'assemblea degli azionisti, ovvero dal ministero. L’incongurenza sulle cifre deriva dalle svalutazioni degli immobili che rientrano nel piano di dismissioni di Invitalia: secondo Deloitte tali rettifiche sono state inserite dalla società, volontariamente ed erroneamente, “nel prospetto della redditività complessiva anziché nel conto economico come previsto dai princìpi ‘Ifrs’ adottati dall'Ue. Ciò costituisce una deviazione rispetto a tali princìpi, in quanto non ricorrono le circostanze previste per la deroga dalla loro applicazione”. Invitalia in sostanza ha scelto di contabilizzare la svalutazione degli immobili nel patrimonio netto anziché a conto economico.
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Ma il collegio sindacale di Invitalia non è d’accordo con i revisori e respinge la valutazione al mittente spiegando che “il bilancio è stato redatto in conformità ai principi contabili internazionali, salvo la deroga prevista dall'articolo 47 del decreto Rilancio del maggio 2020”. Un altro pasticcio che Arcuri, fedelissimo dell’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte durante il primo anno di pandemia, potrà aggiungere al suo curriculum.