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Claudio Borghi, sfogo sul vaccino: "Come chiedere a un omosessuale...". Insulti a valanga

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"Politici vaccinati? È come chiedere a un omosessuale se è sieropositivo". Lo sfogo sui social di Claudio Borghi, tempestato dalle telefonate dei cronisti per sapere se avesse fatto o no il siero anti-Covid, è costato caro al leghista travolto dagli insulti. Su Facebook e Twitter dopo il post del deputato si è sollevata come uno tsunami l'indignazione proprio nel giorno più caldo del ddl Zan, ovvero alla scadenza del termine per la presentazione delle modifiche alla legge.

"Perché questi eroi la prossima volta che intervistano un LGBT non gli chiedono se è sieropositivo e se fa profilassi?" domanda Borghi. L'accostamento vaccini e omotransfobia però non piace agli utenti che lo travolgono di insulti pesantissimi. "L'Hiv la possono prendere pure gli eterosessuali, fenomeno. vergognati".

Replica anche il segretario del Pd che tra la valanga di insulti sotto alla bacheca di Borghi coglie la palla al balzo e cinguetta: "Con loro non negoziamo". Il botta e risposta arriva poche ore dopo i 672 emendamenti al Ddl Zan presentati oggi dalla Lega. 

Contro il deputato del Carroccio insorge anche Elio Vito, liberal di Forza Italia, che in aula alla Camera afferma: "Claudio Borghi si deve scusare per le cose che ha scritto sui social. La Lega faccia pure ostruzionismo al ddl Zan, non lo approvi, ma ciò non toglie che basterebbe un minimo di buon senso per non dire certe scempiaggini".

Mentre in Parlamento si consuma la battaglia sulla legge contro l'omotransfobia esplode di rabbia anche Alessandro Zan, politico e attivista LGBT da cui prende il nome il contestato disegno di legge, che twitta contro il leghista con un appello al segretario del Carroccio: "Prima di chiedere mediazioni sul ddl Zan Salvini cacci Borghi dal suo partito".

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