Colore delle regioni e green pass, Costa svela il futuro degli italiani
Modello inglese o modello francese? Questo è il dilemma della puntata di lunedì 19 luglio de “L’aria che tira Estate”. Il programma di approfondimento mattutino di La 7, condotto da Francesco Magnani, dedica ampio spazio alla recente notizia dell’aumento dei contagi da Covid-19. La variante indiana continua a far paura a Francia e Spagna, la prima alle prese con l’obbligo del pass sanitario, la seconda con la riattivazione del coprifuoco serale dall’1 di notte alle 6 del mattino. Unica voce fuori dal coro, quella inglese che nonostante il rialzo dei casi si accinge ad eliminare progressivamente le misure restrittive contro il virus.
E in Italia quale sarà il riassetto? Ad anticiparlo ci pensa il sottosegretario alla Salute Andrea Costa, ospite in collegamento della trasmissione. “Stiamo affrontando questa pandemia e la stiamo gestendo. – esordisce il sottosegretario - Sento parlare di modelli francesi, inglesi, nel nostro Paese abbiamo sempre il vizio di appellarci e guardare i modelli altrui e non diamo troppo valore ai modelli nostri. Noi abbiamo un modello italiano del green pass”. Una misura già in vigore, da alcuni mesi, per alcune realtà come le visite nelle Rsa, matrimoni ed eventi negli stadi.
Costa continua, annunciando le prossime decisioni della cabina di regia: “Il nostro modello credo stia dando risultati importanti. Questa sarà una settimana importante perché modificheremo i dati, finalmente, che determineranno il passaggio delle regioni in colori. Anche perché, con una platea di vaccinati così ampia non possiamo dare troppa importanza a chi si contagia ma dobbiamo monitorare gli ospedalizzati”. E sull’ipotesi del green pass modello Francia, il sottosegretario fa sapere: “Se parliamo di un'Italia in zona bianca mi sembra eccessivo pensare a un pass vaccinale per andare a prendere un caffè o mangiare una pizza con mia figlia. Tra l'altro se io ho una figlia di 10 anni che non posso vaccinare perché non esiste il vaccino mi dovrei sobbarcare anche il costo del tampone. Io credo che dobbiamo prevedere un'estensione del green pass partendo dai luoghi più affollati”. Costa, infine, aggiunge anticipando la natura della certificazione “all’italiana”: “Dirò ancora di più, nel nostro Paese abbiamo la limitazione del 50% per teatri e cinema. Abbiamo limitazioni sui trasporti pubblici per quanto riguarda le lunghe percorrenze, forse possiamo introdurre il green pass per aumentare queste capienze e dare delle prospettive”.