La mossa falsa di Mario Draghi sulla Rai
Sulla questione delle nomine Rai Mario Draghi è inciampato. E ora, riferisce Francesco Storace sul sito 7Colli, la spericolatezza di chi ha suggerito al premier mosse azzardate del tipo “faccio tutto io” potrebbe avergli provocato danni se non si interviene. Perché - sottolinea Storace - si è smaccatamente favorita la sinistra per dividere il centrodestra. In apparenza l’assenza di rappresentanza diretta di Fratelli d’Italia nel consiglio d’amministrazione Rai è il fatto più clamoroso, ma ancor più grave è la pretesa di dominio da parte del Partito Democratico, che non è nient’altro che il terzo partito italiano.
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“Se pretendi di nominare l’amministratore delegato, con tutte le qualità che possa avere Carlo Fuortes; se scegli una presidente come Marinella Soldi molto vicina ad Italia Viva; è evidente che ognuno faccia la sua partita. E del resto la legge vigente misura la rappresentanza Rai in ragione della consistenza dei gruppi parlamentari. Camera e Senato eleggono due consiglieri per ciascuno ed è evidente che se li votino i gruppi più grandi” accusa Storace.
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Quella di Draghi è una mossa azzardata e a prescindere un partito tra FdI, Lega e Forza Italia sarebbe rimasto con il cerino in mano. Mentre il Pd ha i vertici e anche un membro del cda. “E se Draghi insiste sulla presidenza Rai alla Soldi, come sta facendo, non c’è soluzione. E il riequilibro avverrà per forza di cose sulle ‘caselle’ e le direzioni dell’azienda. Chi voleva cacciare i partiti dalla Rai ce li ha rimessi. È una mossa falsa che Mario Draghi non doveva fare. C’è una legge che va cambiata. C’è il pluralismo da garantire a prescindere dal consiglio di amministrazione. Stavolta sarebbe inutile prendersela con Matteo Salvini o Silvio Berlusconi” l’affondo finale di Storace.
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