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Con la riforma del processo “giudici meno sereni per la prescrizione”. Invece i cittadini…

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I magistrati temono la serenità se si accorciano di troppo i tempi dei processi. Incredibile ma vero, lo ha detto la rappresentanza dell’Anm in Commissione Giustizia. Ed Enrico Costa, deputato di Azione di Carlo Calenda, ribatte: “L’Associazione Nazionale Magistrati ha detto oggi in audizione alla Camera che i “termini tanto stringenti” per i processi d’Appello “tolgono serenità al giudice”. Chi aspetta per anni una sentenza invece è serenissimo.

In effetti, l’Anm se la poteva risparmiare. La nuova disciplina della prescrizione processuale, introdotta dagli emendamenti del governo alla riforma del processo penale, rischia «di incidere sulla serenità del giudice». È proprio questo l’incredibile punto evidenziato dal segretario dell’Associazione nazionale magistrati, Salvatore Casciaro, in audizione davanti alla commissione Giustizia della Camera. «Un magistrato è impegnato a giungere a una decisione in tempi rapidi e adeguatamente ponderata nel pieno rispetto delle parti e delle garanzie. Fissare tempi tanto stringenti significa togliere serenità al giudice», ha sottolineato Casciaro. A suo giudizio quella dei tempi predeterminati del processo, pena l’improcedibilità, è «un’imposizione calata dall’alto fuori da un principio di realtà, un tempo non congruo. Non vorrei che giudice si sentisse stretto tra il rispetto dei tempi tanto stringenti e il dovere di esercizio delle funzioni giudiziarie nei tempi loro propri e adeguati e nel pieno e sereno rispetto delle garanzie».
Altro che giusto processo….

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