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Coffe Break, "irrilevanti, non contano nulla". Dario Galli spazza via il M5S: maggioranza anche senza di loro

Giorgia Peretti
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“Grillo e Conte facciano ciò che vogliono, il peso politico dei Cinquestelle è diventato irrilevante”, Dario Galli commenta così le peripezie interne al Movimento nella puntata di venerdì 16 luglio di “Coffee Break”. Il deputato della Lega è ospite del talk show mattutino di Andrea Pancani, in onda su La 7. Il tema al centro del dibattito è il recente “patto della spigola” avvenuto nelle ore scorse tra il fondatore del M5s e Giuseppe Conte, capo in pectore. Dopo gli stracci volanti e gli insulti pubblici sembrerebbe che i due abbiano deposto le armi e digerito i dissapori, e ora sono pronti a ragionare sul futuro del Movimento. “Credo che questa sia stata una puntata di questa telenovela ma ne vedremo delle altre – esordisce Galli -. Sulla questione Conte-Grillo ricordiamo che anche i politici sono uomini e donne che hanno una vita al di fuori della politica e quando tra persone di 60-70 anni si arriva all'insulto personale e pubblico 'a darsi dell'incapace' mi sembra difficile che poi la cosa possa essere messa sotto il tappeto e non se ne parla più”.  

 

 

Sulla presunta opposizione alla riforma della giustizia varata in Cdm, nei giorni scorsi, Galli commenta così: “I cinquestelle come hanno fatto con la Tav, gallerie e treni ad alta velocità, alla fine si adattano pur di restare lì”. Poi sottolinea: “i cinquestelle alla Camera e al Senato, in proporzione uguale, sono arrivati al 2018 con 230/240 parlamentari oggi insomma sono poco più di 160. Cioè, estremizzo, se il M5s esce dalla maggioranza non cambia nulla, la maggioranza che rimane è più che sufficiente più che abbondante. Quindi anche tutti questi ragionamenti sul fatto di 'veto non veto' non hanno alcun senso”.

 

 

Infine, l’affondo: “Draghi i conti li sa fare molto meglio di altri e queste cose ce le ha ben chiare. Questo suo modo molto conciliante dice 'secondo me si fa così, voi cosa ne pensate?' Se la risposta è positiva bene sennò Draghi dice 'ok non siete d'accordo? allora si fa come dico io. Se non vi va bene uscite che ci sono gli altri che bastano'. Alla fine per i prossimi 18 mesi il concetto sarà questo. Quindi, Conte e Grillo facciano quello che vogliono tanto ormai, in questo momento, il peso politico dei 5Stelle, al di là della forma e della facciata, alla fine i numeri in sostanza sono quelli”.

 

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