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Un patto militare tra Dario Franceschini e Lorenzo Guerini: l'alleanza per il Quirinale

Gianfranco Ferroni
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Dario Franceschini è un vecchio democristiano, e per questo ha scelto di allearsi con Lorenzo Guerini, guardando al Quirinale senza farsi la guerra. I due ministri hanno appena firmato un protocollo per la valorizzazione dei musei militari. Da una parte, Guerini ha detto che «l’attività di valorizzazione del patrimonio museale militare italiano rappresenta per il ministero della Difesa un dovere prima di tutto, non solo nei confronti dei militari ma di tutti i cittadini italiani cui consegniamo un patrimonio di valori e tradizioni che dobbiamo difendere e tramandare alle nuove generazioni. Ed è significativo che questa firma avvenga nell’anno delle celebrazioni del Centenario del Milite Ignoto, per raccontare la storia del Paese anche attraverso la storia delle Forze Armate Italiane».

 

 

Franceschini non si è lasciato scappare l’occasione di sottolineare che «i musei militari sono una realtà poco conosciuta ma ampiamente diffusa sul territorio nazionale che custodiscono uno straordinario patrimonio di memorie e conoscenze del nostro Paese da promuovere e valorizzare. L’accordo rafforza gli obiettivi fissati dal primo protocollo del 2016 prevedendo nuove forme di collaborazione per migliorare e potenziare la rete, la fruizione e la gestione dei musei militari italiani, anche attraverso l’integrazione con il Sistema museale nazionale». Fra i progetti pilota che si inseriscono nel Protocollo si segnalano due iniziative del Museo storico nazionale d’artiglieria di Torino: l’avvio della costituzione di un Centro per il restauro delle armi antiche e l’accreditamento del Museo quale Centro di catalogazione secondo gli standard dell’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione (Iccd).

 

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