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Modello francese? Non se ne parla proprio. Salvini boccia Macron

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Matteo Salvini non vuole neanche sentir parlare di modello francese sul green pass. Limitare le libertà personali degli italiani non fa parte degli orizzonti politici del leader della Lega. Anche di questo si è parlato a Palazzo Chigi durante l'incontro col premier Draghi. «Il modello francese non è un modello. L’obbligo, la costrizione, chiedere il green pass per chi prende l’autobus o un caffè è fuori discussione. Cosa ne pensa Draghi? Chiedetelo a lui, ma le scelte estreme non piacciono nè a me nè a lui, mettiamola così - così Matteo Salvini al termine dell’incontro - Ovviamente bisognerà rispettare delle regole per situazioni di grande assembramento. Il vaccino dev'essere una scelta consapevole non un obbligo. Si può spiegare, ma non inseguo con la siringa nessuno per strada, a scuola o al ristorante».

Durante il colloquio a Palazzo Chigi sono stati affrontati anche i temi legati alle riforme con particolare riferimento agli interventi sulla giustizia, la concorrenza e il fisco, alle prospettive economiche generali e all’evoluzione del quadro epidemiologico del Paese.

 

 

 

 

 

 

Dopo il vertice con Draghi, Salvini ha parlato anche di discoteche e dei nuovi criteri per la regolamentazione delle zone Covid. «Ho chiesto la riapertura di locali da ballo e discoteche - ha detto Salvini - Sono disponibili a riaprire già da questo fine settimana rispettando i protocolli del caso. Ho sottoposto al presidente Draghi quello che verrà avanzato dalle Regioni, ossia cambiare i criteri di colori ed eventuali chiusure, quindi passare dal numero dei contagi - che dice poco - a quello dei ricoveri e delle terapie intensive che fortunatamente invece dice molto ed è sotto controllo. Ci potranno essere più contagi? Sì, ma questo non vuol dire che ci saranno più ricoverati e morti». 

 

 

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