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Vietare bar e trasporti è da regime, la Ravetto contro l'obbligo vaccinale

Giorgia Peretti
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La recente notizia della Francia riecheggia anche negli studi de L’Aria che tira Estate. Il talk show mattutino di La 7, condotto da Francesco Magnani apre la puntata di mercoledì 14 luglio, con uno dei temi caldi del momento: l’obbligatorietà del pass vaccinale per il popolo francese. Non si potrà più andare al ristorante o svolgere attività sociali senza il certificato che attesti l’avvenuta vaccinazione contro il Covid- 19. Una mossa, quella del presidente Emmanuel Macron, che ha avuto un’immediata risposta nei cittadini francesi accorsi a prenotare la propria dose prima di agosto. Una misura che sta dividendo l’opinione pubblica, se da una parte c’è chi la brama anche in Italia, dall’altra c’è anche chi ne sottolinea la totale incostituzionalità.

 

 

 

 

 

A commentare la notizia inizia Francesco Borgonovo, vicedirettore de La Verità che definisce la scelta di Macron una “coercizione vigliacca”. Perché “se si vuole imporre il vaccino, si deve avere il coraggio di farlo e andare anche contro la Costituzione”. “Non siamo in un regime, sappiatelo”, rimarca il giornalista. Secondo Borgonovo la misura lederebbe la “libertà di circolazione, di uscire di casa andare al ristorante e comprare le cose anche necessarie alla sopravvivenza. Mette in pericolo la libertà delle persone che per altro pagano le tasse e si pagano le cure. La Costituzione prevede che si possa rifiutare di fare un vaccino, forse una ragione ci sarà”. Ad accodarsi e completare il discorso di Borgonovo è Laura Ravetto, deputata della Lega, che specifica: “Tutti pagano le tasse dei servizi pubblici, è un diritto fondamentale anche quello per il trasporto. Quale stato liberale potrebbe mai permettersi di dire ad una persona che non è vaccinata che non può salire sul tram o sull’autobus? Non si sa magari neanche per quale motivo poi non lo sia. È da regime, io lo trovo illiberale”.

Poi sull’ipotesi dell’estensione dell’obbligo anche ai più giovani, la Ravetto mette in guardia: “Io sono molto preoccupata quando sento dire “la persona non si ammala ma può contagiare”. Sono preoccupata perché con questo ragionamento possiamo arrivare ai minori. È io lì sarò molto contraria, perché per esempio sui minori non è assolutamente dimostrato che il beneficio del vaccino sia decisamente superiore rispetto al rischio del virus”. Poi conclude: “Non può essere questa la scusa con cui si impone il vaccino laddove in un corpo sano come quello di un minore se colpito dal virus il tasso di mortalità è completamente inesistente. Vanno vaccinati i fragili e gli 80enni”. Finale a sorpresa, dopo le scintille sull’utilità del green pass, sull’obbligo vaccinale ai più giovani Peter Gomez, direttore del “Ilfattoquotidiano.it” concorda pienamente con la leghista.

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