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Green pass per ballare, ora Patuanelli se la prende con le discoteche

Giada Oricchio
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Il green pass per entrare nei locali pubblici, sui mezzi pubblici e in generale per far vita sociale imposto dal presidente Emmanuel Macron in Francia fa scuola anche in Italia. Se la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, ha definito l’ipotesi “raggelante, ultimo passo verso una società orwelliana” e il numero uno della Lega, Matteo Salvini (al momento non vaccinato, nda) ha ribadito la sua contrarietà, il Ministro delle Politiche Agricole, Stefano Patuanelli, ospite di In Onda, il talk politico di LA7, si dice favorevole: “Il principio è opposto a quello che dice la Meloni. Il vaccino è l’unico veicolo di libertà che c’è oggi. C’è la possibilità di non vaccinarsi ma se questa opportunità viene colta da un numero di cittadini  che non consente l’immunità di gruppo, ciò porta a restrizioni, a chiudere le attività e ai lockdown. Non a caso abbiamo votato l’obbligo vaccinale per gli operatori sanitari. Sono certo che ci siano strumenti di convincimento in Italia diversi dalla Francia che ha uno zoccolo duro di no vax. Il ragionamento sul green pass va nella direzione di garantire le libertà. Si deve pensare di stimolare l’uso del green pass per stimolare le vaccinazioni. E’ un modello giusto che va limitato ad alcune attività, escluderei bar e ristoranti mentre si può pensare alle discoteche che sono ancora chiuse e interdette. E’ un ragionamento da fare perché in discoteca vanno soprattutto i giovani e così si stimola la vaccinazione”.

 

 

 

 

 

 

Dunque, il principio è “la tua libertà inizia e finisce laddove inizia la mia”: le persone non vaccinate non dovrebbero poter fare alcune cose per non ledere i diritti di chi si è immunizzato. Patuanelli ha concluso con un avvertimento: “La curva crescerà perché siamo ritornati a una vita vicina a quella normale, quindi o avremo un paese sostanzialmente vaccinato o l’alternativa è tornare verso le chiusure”.

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