"Grillo ricattato per il figlio" i sospetti M5s dopo il dietrofront sulla giustizia
Ormai l'implosione del Movimento 5 Stelle sembra sempre di più una gigantesca seduta di autoanalisi. Tra le ambizioni represse di Giuseppe Conte e la difesa del territorio di Beppe Grillo i militanti grillini cercano ci capirci qualcosa e si sfogano sui social e non solo. In tanti hanno scritto e commentato i post del Fatto quotidiano, giornale che più di tutti ha cavalcato la tigre pentastellata, lanciando secchiate di fango a destra e a manco. Il giornale di Marco Travaglio ha raccolto l'ira della base esplosa dopo quello che è stato visto come l'ennesimo compromesso al ribasso, ovvero la riforma della giustizia.
Matteo Renzi manda in tilt i 5Stelle. Colpo di grazia sulla giustizia, cosa rivela a In Onda
"Grillo si è venduto a Draghi e quindi ha svenduto tutti i valori portanti del fu Movimento 5 Stelle"; "La riforma della giustizia l’aveva già delineata Bonafede e andava nel senso di quanto ci chiede l’Europa. Solo che alle consorterie “mafiopoliticoimprenditoriali” non stava bene e si è arrivati alla salvaladri della Cartabia, complice Grillo. L’Europa farebbe bene a non darci o a ridurre sensibilmente le somme del Recovery, perché è lampante che finiranno solo a ingrassare i membri delle consorterie di cui sopra"; "La prescrizione? E dire che a gennaio 2020 la vendevate come cosa fatta… le solite palle a cinque stelle… roba di lusso, eh?", sono alcuni dei messaggi pubblicatoi dal Fatto.
Ciro Grillo, spunta l'audio delle polemiche. Cosa confessa la vittima a un'amica
"Ridicoli", "buffoni", "cialtroni indigeribili" sono gli insulti più diffusi per gli ex beniamini politici. "Forse non ci eravamo capiti. Il sì a Draghi era per difendere la riforma Bonafede. Difendere significa mantenere intatta. Non prendeteci in giro, non vi credo più": "Non è così che si rispetta l’elettorato. Un po’ di vergogna non la provate almeno?", si legge tra i commenti più furiosi.
Riforma giustizia, Conte punta sull'ira M5S. E Draghi telefona a Grillo
Le dietrologie sono pane per i denti grillini, e così si rivoltano contro il garante dei 5Stelle. "Ma pensate che siamo deficienti? Bonafede ha preso le distanze da questo oltraggio. La realtà è una sola, Grillo è sotto ricatto per le note vicende del figlio e avalla qualunque cosa", scrive un grillino deluso.
La sentenza pare senza appello: "Dopo la Caporetto sulla Giustizia del Movimento, non ho più dubbi: non voterò più il M5S e come me credo anche la stragrande maggioranza degli elettori che gli avevano dato fiducia alle elezioni del 2018". A riveder i 5stelle, o no?