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Virginia Raggi tra i sindaci peggiori. E i grillini esultano pure

Francesca Mariani
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Il gradimento della sindaca di Roma Virginia Raggi passa dal 24,2% al 43% delle preferenze e posizionandosi al 94esimo posto nella classifica dei 105 sindaci delle grandi città e i Cinquestelle esultano. Era al 104esimo. Per la serie: chi si accontenta gode. La nuova edizione della tradizionale indagine annuale "Governance Poll", effettuata da Noto Sondaggi per Il Sole 24 Ore e pubblicata ieri infiamma l’ottimismo grillino. Il termometro della popolarità dei sindaci evidenzia, nel confronto tra il 2021 e il giorno delle elezioni, due gruppi di situazioni critiche. Il primo è quello dei sindaci delle grandi città del Sud alle prese con conti in dissesto e paralisi amministrative: agli ultimi tre posti della graduatoria delle 105 città capoluogo ci sono infatti Salvo Pogliese (Catania, 30 per cento dei consensi), Luigi De Magistris (Napoli, 35 per cento) e Leoluca Orlando (Palermo, 39 per cento). L’altro fronte traballante è, più in generale, quello delle metropoli: Dario Nardella (Firenze, 57 per cento) e Virginio Merola (Bologna, 54,6 per cento) continuano a cavarsela, ma Beppe Sala (Milano) si ferma per la prima volta sotto al 50 per cento occupando l’81mo posto (-2,7 per cento), mentre le sindache Cinque Stelle Virginia Raggi (Roma) e Chiara Appendino (Torino) coabitano alla casella numero 94 con il 43 per cento di gradimento. Un lievissimo miglioramento, insomma, della sindaca, che basta ai Cinquestelle capitolini per esultare. In verità, se un sindaco è quasi al 100 posto di una classifica che ne conta 105, non sta messo proprio bene. Ma i grillini, ormai s’è bello che capito, sono ottimisti per natura.

E allora ecco il vicesindaco e assessore ai Trasporti, Pietro Calabrese, congratularsi con lei su Facebook: «Più 5 per cento di crescita in un solo anno. È il dato incontrovertibile sull’inversione di rotta». È poi la volta di Linda Meleo, assessora capitolina alle Infrastrutture: «Anche l’ultimo sondaggio del Sole 24 Ore conferma la crescita dell’indice di gradimento per la sindaca. Merito dell’impegno costante di questa Amministrazione per la nostra città. Ora è il momento di non voltarci indietro, ma dobbiamo guardare al futuro, programmare con ottimismo e cogliere i frutti del lavoro fatto. La macchina amministrativa è stata riavviata, il motore è bello caldo. Siamo pronti a correre». Mentre caldissimo è il tweet del consigliere capitolino pentastellato, Paolo Ferrara: «Abbiamo invertito la rotta. Virginia Raggi sale nella classifica del gradimento dei sindaci. Il trend è positivo. Abbiamo fatto ripartire la macchina amministrativa e i risultati ora si vedono». Ma a raffreddare l’esagerato entusiamo grillino c’è il centrodestra, con Fabrizio Ghera che sottolinea come quella posizione in classifica sia «da zona retrocessione» e che «non poteva essere altrimenti. Dopo cinque anni di non governo Roma non sembra più una capitale europea. Ridotta a discarica a cielo aperto per colpa anche sua». Sulla stessa linea il leghista Davide Bordoni: «Virginia Raggi ha fallito, lo dicono i cittadini. Si può spiegare solo così il posizionamento verso la 94esima posizione della classifica dei sindaci più amati d’Italia». Ma il colpo più duro lo sferra Maurizio Gasparri, commissario di Forza Italia per Roma Capitale. «La Raggi ha mandato la città più rappresentativa d’Italia in coda alla classifica, con la sua pessima gestione politica, con le sue promesse non mantenute, con le strade ridotte a colabrodo, il trasporto pubblico che va in fiamme, i parchi e i giardini ridotti a ricettacolo di erbacce e rovi. E poi la qualità della vita che fa segnare l’indice più basso di sempre. Roma sommersa dalle immondizie, invasa dai topi e da animali selvatici che bivaccano tra i cassonetti stracolmi. Una vergogna per tutto il Paese».

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