Nuove varianti in arrivo, ecco la doccia fredda sul Covid
“Ci auguriamo che non arrivino altre varianti ma che il virus muti è del tutto normale” così Sergio Abrignani è intervenuto negli studi di Agorà Estate. Il programma di approfondimento mattutino sotto la conduzione di Roberto Vicaretti, in onda su Rai 3, nella puntata di martedì 6 luglio ospita l’immunologo del Policlinico Universitario di Milano e componente del Comitato Tecnico Scientifico.
Sul tavolo del conduttore l’incidenza della variante delta, ex indiana, in Gran Bretagna. Il prof. Abrignani esordisce lanciando l’allarme sull’ipotesi di nuove mutazioni del tutto “normali” per ogni virus: “Che il virus svilupperà altre varianti è probabile, speriamo non siano più importanti e diffusive”. Il fil rouge del discorso è la prudenza ma il membro del CTS specifica: “Nessuno ha mai fermato il paese per i morti dell’influenza, in genere in Italia abbiamo da 4 a 10 mila morti ma nessuno ha mai fermato il paese. Al momento la variante indiana in Gran Bretagna, che è il paese che l’ha sperimentata per prima anche con il più alto tasso di vaccini, ci sono pochissimi ricoveri negli ospedali. Sembra una variante addomesticata i sintomi sembrano quelli di tipo influenzale. Ci aspettiamo varianti più pericolose, è possibile non possiamo escluderlo per cui è meglio monitorare”.
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Insomma, ancora una volta cautela e prudenza perché lo spauracchio delle nuove varianti sembrano dietro l’angolo, per il momento il vaccino sembra schermare ogni tipo di mutazione, o almeno contrastare la malattia grave. "Con i vaccini ci si può infettare ma si evitano le forme severe e la morte”, spiega il professore. Infine, Abrignani sottolinea l’importanza di far ripartire il paese perché “tutti i dati che ci sono riportano che la variante si sta degradando” dunque “nessun paese può fermarsi per i decessi di un’influenza”.