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La variante Delta fa paura: il Pd ritira fuori il vaccino obbligatorio per tutti

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Uno degli effetti collaterali della variante Delta è la riapertura del dibattito dell'obbligo vaccinale. A lanciare il sasso sabato 3 luglio era stato il virologo Roberto Burioni, chiedendo alla politica di prendere in considerazione l'obbligo di profilassi a causa dell'elevata contagiosità del nuovo ceppo del virus. 

 

A intervenire sul tema è Francesco Boccia, parlamentare del Pd ed ex ministro per gli Affari regionali. "Il tema della vaccinazione obbligatoria è molto delicato, spero che si apra almeno la discussione in Parlamento. Ci sono ancora molti over 60, che rappresentano la fascia più a rischio, che non sono ancora vaccinati e la discussione sul raggiungere tutti va affrontata prima del prossimo autunno, anche guardando a ciò che accade negli altri Paesi a causa della variante Delta e delle altre varianti", dice Boccia. Il ragionamento è chiaro. Si cominci a discutere del vaccino obbligatorio, da far scattare se la situazione epidemiologica diventa più complicata. 

 

"Vaccinarsi tutti per proteggere tutti. La ripartenza dipenderà dalla vaccinazione di massa" ribadisce il deputato Pd e responsabile Enti locali della segreteria nazionale, a margine del convegno organizzato a Sorrento da Alis, Associazione logistica dell’intermodalità sostenibile. 

 

Eppure c'è chi chiede perfino la caduta dell'obbligo per medici e infermieri. I fatti aumentano i sottoscrittori del ricorso al Tar contro l’obbligo vaccinale: circa 500 tra medici e operatori sanitari in Lombardia hanno siglato l’esposto presentato al Tar di Milano e di Brescia dall’avvocato ligure Daniele Granara. Tutti chiedono l’annullamento, previa sospensione, dell’obbligo vaccinale per il mondo sanitario. Il riferimento, come spiega lo stesso legale (che aveva già sollevato la questione a Genova un paio di mesi fa), è al decreto legge 44 che prevede, tra le altre cose, l’obbligo di somministrazione del vaccino anti-Covid per gli operatori sanitari. Una norma che, per i 500 ricorrenti, è "lesiva del diritto inviolabile di libertà di scelta, di prevenzione e di cura", come si legge nell’esposto .

 Per il legale Granara, non si tratta di una battaglia no vax ma "di democrazia": "qui si obbliga una persona a correre un rischio altrimenti gli viene impedito di svolgere la professione", spiega.

Burioni li ha liquidati così: "Irrecuperabili. Perché non cambiano lavoro? Sarebbe meglio per tutti". Il virologo, come anticipato, torna a ribadire la necessità di vaccinare tutti. "Se come pare la variante delta ha un R0 (indice del numero medio di contagi prodotti da ciascun individuo infetto) tra 8 e 10 bisogna che la politica prenda seriamente e velocemente in considerazione l’obbligo vaccinale per tutti o si rischia grosso. Il virus non è più quello che abbiamo conosciuto, è diventato molto più pericoloso", ha scritto su scrive. 

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