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La scissione del Movimento 5 Stelle crea il caos economico: ballano 13 milioni tra Beppe Grillo e Giuseppe Conte

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La bellezza di 12,6 milioni sul tavolo del Movimento 5 Stelle alle prese con la profonda spaccatura tra Beppe Grillo e Giuseppe Conte. I rimborsi ai gruppi parlamentari dei Cinquestelle ammontano a a 8,5 milioni di euro per quanto riguarda i 161 deputati della Camera e a 4,1 milioni per i 75 rimanenti senatori di Palazzo Madama. Tale cifra, riferisce il Corriere della Sera, è essenziale per far andare avanti il Movimento e la sua attività politica, visto che non sono consentiti finanziamenti privati e ormai gli eletti non mettono più un euro di tasca propria nelle casse.

 

 

Oltre che una questione politica tra il garante e l’ex Presidente del Consiglio si tratta quindi di una grana economica tra i due schieramenti. Inoltre con la separazione tra le due forze rischiano il posto 135 dipendenti (80 a Montecitorio e 55 al Senato), che consentono il funzionamento della macchina parlamentare grillina. Con la scissione bisognerebbe partire con i licenziamenti, visto che non ci sarebbero i fondi per pagare gli stipendi. E Conte per creare il suo nuovo partito ha bisogno di soldi e il suo primo passo è quello di fondare due nuovi gruppi parlamentari. E i fedelissimi di Grillo sono già più che diffidenti sui movimenti dell’avvocato: “Con quali fondi parte il suo partito? Finanziamenti dai privati? Quelli che abbiamo sempre rifiutato in nome della trasparenza?”.

 

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