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"Il mio esame di maturità? Fu un processo alle idee" Giorgia Meloni, cosa confessa a Franco Bechis

Pietro De Leo
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“L’esame di maturità? Fu un processo alle idee”. C’è anche spazio per alcuni ricordi personali nella presentazione del libro “Io Sono Giorgia”, al Barton Park di Perugia. La leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, intervistata dal direttore del Tempo Franco Bechis, ripercorre così un momento importante della sua vita.

 

“Scrissi il tema sulla società multiculturale. E l’orale si trasformò in un processo a quello che avevo scritto. Il commissario interno era la professoressa che, per ostilità nei miei confronti, saltava direttamente il mio nome. Minacciai ricorso al tar – ricorda sorridendo la leader Fdi - alla fine su indicazione del presidente di commissione mi diedero 60, anche se la prof interna aveva proposto 58”.

 

Durante il colloquio, inoltre, vengono affrontati anche alcuni temi di ispirazione culturale. “La sinistra –dice Meloni - è un mondo cui hanno detto cosa si dovesse leggere o meno, come si dovesse pensare. Questo ha prodotto una totale incapacità di mettersi in discussione. A destra questo non è accaduto, perché non avevamo libretti rossi, non avevamo intellettuali organici. A destra non troverai mai un libraio che dice “quel libro non te lo vendo, perché è scritto di un avversario”. A destra il libro di un avversario lo si legge per capire come la pensa, per conoscerlo meglio. Questo vale per il cinema, per la musica, per la letteratura”.  

 

E osserva: “la sinistra ha paura di confrontarsi. Il continuo richiamo agli ‘omofobi, fascisti e razzisti’ è una scusa che trovano per non confrontarsi. Come fa Roberto Saviano, che mi attacca tutte le settimane ma quando l’ho invitato ogni volta ad un confronto pubblico è scappato”. A proposito dell’immigrazione, Meloni sottolinea che a sinistra “sostengono che gli immigrati fanno i lavori che gli italiani rifiutano. Non è esattamente così. Gli immigrati sono disposti a fare lavori a condizioni che gli italiani rifiutano. E questo è un po’ diverso.  Loro hanno un problema nel sostenere le loro posizione sull’immigrazione. La sinistra dice che gli immigrati fanno i  lavori che gli italiani non vogliono più fare. Sbagliato. Il capitale vuole incoraggiare l’immigrazione perché gli immigrati fanno dei lavori a delle condizioni che gli italiani non accettano".

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