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Dubbi di FdI su alcuni dei referendum sulla giustizia. Quattro sì e due no

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Quattro sì e due no. Fratelli d’Italia ha riunito i suoi gruppi dirigenti e ha deciso che cosa proporre agli elettori come indicazione di voto per i referendum della Lega e dei radicali sulla giustizia. Ed è Andrea Delmastro, responsabile giustizia del partito della Meloni, a spiegare la posizione assunta.

 

 

 

Fratelli d'Italia sosterrà i referendum sulla giustizia promossi da Lega e Radicali, ma restano dubbi sui limiti agli abusi della custodia cautelare e sull'abolizione della legge Severino, percio' invitera' i propri elettori a votare 'no' a questi due quesiti e 'si'' agli altri 4. "Condividiamo molti temi di quel referendum, anche perche' sono il frutto di emendamenti che abbiamo presentato alla riforma dell'ordinamento giudiziario che si sta varando. Se passassero, supererebbero ampiamente il referendum stesso - spiega Delmastro - Di conseguenza facciamo appello a tutto il centrodestra perche', insieme a Italia viva, voti i nostri emendamenti, cosi' che non avremmo nemmeno piu' bisogno dei referendum". Dell'iniziativa lanciata dall'alleato di centrodestra, non convince in particolare l'abolizione delle legge Severino per quanto riguarda la sanzione accessoria dell'incandidabilita' e del divieto di ricoprire cariche elettive e di governo dopo una condanna definitiva. "Noi riteniamo che la legge vada cambiata ma non abolita, perche' devono restare gli automatismi previsti rispetto alle condizioni di incandidabilità e ineleggibilità. La pena accessoria non puo' essere a discrezione dei giudici". Altro aspetto controverso e' la custodia preventiva che il referendum chiede di limitare solo agli imputati di reati gravi (oggi e' prevista anche nei casi di pericolo di fuga, inquinamento delle prove o compimento di nuovi reati). "Non possiamo consentire che per una serie di reati di criminalita' comune, come ad esempio lo spaccio, venga tolta un'arma di contrasto di questo tipo", conclude Delmastro.

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