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M5s, Guido Crosetto a Omnibus demolisce Conte: ecco perché ha ragione Beppe Grillo

Giada Oricchio
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Guido Crosetto, coordinatore nazionale di Fratelli d’Italia, ospite del programma “Omnibus” su LA7, martedì 29 giugno, picchia duro su Giuseppe Conte e il suo ultimatum a Grillo: “Non è un politico e non è un leader come Berlusconi o Meloni. E’ come un amministratore che dà la scalata all’azienda che lo ha assunto. Ha detto che ha favorito la nascita del governo Draghi: o ci rido su o devo dare un giudizio umano durissimo”.  

La conferenza stampa di Giuseppe Conte sull’ultimatum a Grillo e sulla trasformazione del M5S è il filo conduttore della nuova puntata di “Omnibus”. La conduttrice Alessandra Sardoni chiede a Guido Crosetto, acuto osservatore delle vicende politiche, cosa pensi dello scontro con Beppe Grillo: “Conte non è un uomo politico, è un po’ di destra, ma anche di sinistra, è a favore dell’immigrazione, ma anche contro. E’ stato in questi tre anni tutto e il contrario di tutto. Era quello che si affacciava timidamente dietro Di Maio e Bonafede quando applaudivano al risultato elettorale dei 5 Stelle e ieri si è permesso di dire a Grillo: ‘o è così oppure me ne vado e fondo il mio partito’ dopo che ha raggiunto la fama, la credibilità e il consenso esclusivamente perché è stato pescato all’Università dal Movimento 5 Stelle e messo a fare il Presidente del Consiglio. La sua popolarità è dovuta al periodo straordinario in cui ha amministrato. Io riesco a capire Grillo perché difende l’ultimo brandello dei 5 Stelle. Se Grillo arretra il Movimento non esiste più, non esiste più Rousseau, Casaleggio e lo stesso Grillo. Il M5S diventa un enorme gruppo parlamentare alla Camera e al Senato nelle mani di una persona che come la creta dovrà modellarlo da zero. Mi ha chiesto un paragone tra Conte e Berlusconi, beh non esiste”.

La Sardoni precisa che la domanda era su Grillo e Berlusconi e il coordinatore di FDI dà un’altra mazzata alle velleità dell’avvocato fiorentino: “Beh tra Beppe e Berlusconi esiste, sono leader carismatici. Berlusconi, Meloni, Grillo attraverso il loro carisma hanno portato i partiti a un consenso vastissimo. Conte no, è un’altra cosa”. La randellata finale ha un sottinteso di ingratitudine: “Conte è come l’amministratore delegato che viene messo lì dal fondatore dell’azienda e dopo un po’ attraverso un’OPA in Borsa cerca di dargli la scalata. Non so se ricordate quello che fece De Benedetti anni fa quando lo misero a fare l’ad della Fiat, dopo qualche settimana stava cercando di portare via l’azienda agli Agnelli. La battaglia non è di potere, ma la trasformazione del M5S in qualcosa di profondamente diverso al motivo per cui è nato. Il partito di Conte è qualcosa di diverso dal Movimento che abbiamo conosciuto: salterà il terzo mandato, salteranno tutti gli slogan con cui i 5 Stelle hanno raggiunto il 35%. Con Conte, il M5S va verso l’ignoto, potrebbe anche allearsi di nuovo con il centrodestra”.

La demolizione dell’ex premier da parte di Crosetto è implacabile e c’è tempo per un’ultima stoccata: “Quando, durante la conferenza stampa, ha detto che da subito ha favorito la nascita del governo Draghi mi è venuto da ridere. O la prendo ridendo o devo dare un giudizio umanamente durissimo. Può dire di essere il più grande leader al mondo ma che abbia subito la nascita del governo Draghi è una cosa evidente. Era un passaggio su cui era necessario ridere, prenderlo seriamente porta a un’opinione umana. E’ evidente che non è così, rientra nelle caratteristiche del personaggio”.

 

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