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Cashback addio, i 5Stelle implorano Draghi: ci ripensi. E Di Battista li massacra

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Altra botta per i 5Stelle. Il governo sospende il cashback, il sistema informatico di rimborsi per i pagamenti elettronici attraverso la piattaforma della Pubblica amministrazione Io, e la galassia grillina esplode. La rabbia M5s mette Mario Draghi e le forze nella maggioranza nel mirino e partono accuse pesanti, come quelle della ministra per le Politiche Giovanili Fabiana Dadone. "È un errore la sospensione del cashback che come strumento di incentivo all’utilizzo di pagamenti elettronici e lotta all’evasione è stato perfetto. Chiederemo in Consiglio dei Ministri i motivi di questa decisione" scrive su Twitter. 

 

La richiesta della Cabina di regia del governo prevede uno stop di sei mesi per rodare la macchina della norma. Se per alcune forze politiche che sostengono l’esecutivo Draghi lo stand by è uno stop - vedi  M5s - non così è per Forza Italia. "La sospensione del cashback è un errore, l’ho detto e ripetuto ieri in cabina di regia. Mi auguro si possa tornare indietro su questa decisione" twitta il ministro delle Politiche agricole, Stefano Patuanelli. Malcontento anche dalle parte dei dem. Michele Bordo del Pd: "Non condivido la scelta di sospendere il cashback per il prossimo semestre. Una cosa è correggere ciò che non ha funzionato del meccanismo, altra cosa è sospenderlo. Il cashback ha consentito in questi mesi un maggiore utilizzo della moneta elettronica, un migliore tracciamento dei pagamenti, la riduzione del nero e dell’evasione fiscale. Per tutte queste ragioni, è un errore tornare indietro. Spero che ci sia spazio per rivedere la decisione assunta ieri dalla cabina di regia riunitasi a Palazzo Chigi".

 

Diametralmente opposto il giudizio del partito di Silvio Berlusconi: "La sospensione del cashback nel secondo semestre dell’anno è una decisione di buonsenso che farà risparmiare più di mezzo miliardo alle casse dello Stato, e il nostro auspicio è che si tratti di uno stop definitivo, perché si tratta di una misura demagogica i cui costi hanno ampiamente superato i benefici. E pensare che il governo Conte lo aveva perfino inserito nel Pnrr nonostante la Banca centrale europea, oltre che le associazioni dei commercianti, avesse espresso critiche molto circostanziate a un provvedimento che ha innescato tra l’altro la corsa di migliaia di furbetti intenti a frazionare lo stesso pagamento in più operazioni per avere diritto al maxi rimborso finale. Col super premio di fine giugno calerà dunque il sipario sul cashback, ed è il finale che Forza Italia auspicava da tempo", scrive la capogruppo al Senato, Anna Maria Bernini. E Licia Ronzulli rincara: "Con lo stop del cashback si manda in soffitta una misura inutile e molto dispendiosa il cui effetto più immediato è stato quello di favorire i tanti che, nella corsa al rimborso, per mesi hanno suddiviso in più tranche il pagamento dei propri acquisti per effettuare quante più operazioni possibile". 

 

Tornando alla galassia grillina presa dal braccio di ferro tra Giuseppe Conte e Beppe Grillo sul nuovo statuto del Movimento 5 stelle, si alza la voce di Alessandro Di Battista che lapida gli ex  "colleghi". "Mesi fa Conte, giustamente, lanciava il cashback, una misura da lui descritta come ’il primo passo verso la digitalizzazione del Paese nei pagamentì. Era una buona misura. Sì era, perché il governo dei migliori, quello dove cit. ’entriamo per controllare' l’ha appena cancellata (...). Gongola la 
Lega" e "gongolano tutti quelli che mesi fa hanno attaccato questa semplice misura di buon senso a sostegno, soprattutto, della classe media. Il tutto mentre più o meno tutti i dirigenti del Movimento giurano amore eterno a Mario Draghi. Rallegramenti". 

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