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Pure il notaio sbatte la porta, l'addio al veleno di Valerio Tacchini: 5Stelle allo sbaraglio

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Non ha nemmeno aspettato la replica di Beppe Grillo, che durissima si è abbattuta su Giuseppe Conte di fatto estromesso dal futuro del Movimento 5 Stelle, o almeno questa è la volontà del garante. Valerio Tacchini ha deciso di mollare dopo 15 anni di Movimento 5 Stelle di cui è stato notaio di tutte le votazioni sulla piattaforma Rousseau.

 

"Non è più il Movimento in cui ho investito 15 anni della mia vita", dice all'Adnkronos, "è diventato un'altra cosa. Per ora mi dissocio, con molta serenità. Ho dato le dimissioni da Dpo (responsabile della protezione dati, ndr) del Movimento il giorno dopo che c'è stata la separazione con Rousseau. Al momento mi sto occupando del mio studio notarile. E dovrò emettere parcella per quello che ho fatto negli ultimi tre anni per il M5S".

 

Ma chi tifa tra Conte e Grillo? "Non sono appassionato alla vicenda. Conte ha il suo notaio di riferimento, Alfonso Colucci di Roma". E il nuovo statuto messo a punto dall'ex premier "non l'ho visto e non ho chiesto di vederlo", sottolinea. "Io sono un uomo delle regole e rispetto le regole. Se si vogliono cambiare le regole ci vuole una condivisione di intenti: nella vita le cose funzionano se vuoi le stesse cose e nello stesso momento, lo dico senza spirito di critica. Prendo atto di questa evoluzione del M5S, che non è più quello che era prima: devo capire se mi piace questa evoluzione o meno. Sono alla finestra e guardo. Fino a quando non si vede lo statuto non so dire se è una evoluzione migliorativa".

 

"Beppe ha lanciato una linea, la rispetto, pensavo ci fossero più idee ribelli. Un conto è essere all'opposizione e un altro conto è essere al governo". E ancora: "Non fa piacere leggere sui giornali che ci sono liti tra Giuseppe e Beppe, ci vuole compattezza e unità". Quindi precisa: "Io con Giuseppe Conte ho un buon rapporto, è un ottimo avvocato. Se lui ritiene di fare questa scelta traghettando il Movimento, lo rispetto. Si è persa la spinta verso idee innovative, abbiamo abbandonato i programmi, non sento risposte ai problemi della vita. Per 15 anni ho partecipato alla fase creativa del Movimento, ho visto entusiasmo e volontà di proporre idee. Da quando siamo andati al governo il fermento, secondo me, è finito", è la delusione di Tacchini, volto storico di un Movimento in cui molti militanti ormai non si riconoscono più, a prescindere da chi risulterà vittorioso nel braccio di ferro sullo statuto. 

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