Ddl Zan, ma quali discriminazioni: "È l'esaltazione del mondo Lgbt"
Siamo davvero sgomenti dinanzi ai toni dei laici del sabato sera che hanno improvvisamente alzato le loro bandiere in difesa dello Stato laico e della democrazia parlamentare insidiata nientepopodimeno che da Santa Romana Chiesa. Toni ancor più intollerabili se si legge la nota del ministro degli Esteri dello Stato del Vaticano che altro non faceva che esprimere la preoccupazione che la cosiddetta legge Zan potesse in qualche punto avere “l’effetto di incidere negativamente sulle libertà assicurate alla Chiesa cattolica e ai suoi fedeli dal vigente regime concordatario”.
Una richiesta dal tono garbato su di un punto di merito e cioè la garanzia della libertà religiosa, di pensiero e di educazione della Chiesa e dei cattolici. Comprendiamo che se la forma è garbata le avanguardie laiciste hanno ritenuto di sottolineare il fatto che per la prima volta la Chiesa fa una nota allo Stato italiano nel corso di approvazione di una legge. È vero, ma dire che questa richiesta di verificare se la normativa così come è scritta possa davvero incidere sulla libertà di pensiero e di educazione dei cattolici è una indebita ingerenza del Vaticano tanto da richiedere dichiarazioni roboanti sulla laicità dello Stato ci sembra una sorta di comica finale.
La laicità dello Stato italiano è stata garantita proprio dai cattolici di questo paese anche con un duro scontro tra Alcide de Gasperi e Pio XII addirittura sul piano strettamente politico in occasione delle elezioni amministrative di Roma nei primi anni cinquanta. Laicità statuale e laicità politica mentre oggi governano una parte di quelli che nel secolo scorso tenevano bordone a quanti utilizzavano lo Stato per opprimere ogni libertà delle popolazioni governate mentre i cattolici erano impegnati a salvare la vita di migliaia di perseguitati. E allora tentiamo di essere seri senza scendere nelle volgarità plebee come ha fatto qualche personaggi che pure stimavamo e che ha parlato in una modesta carrellata storica del perizoma di Gesù. Ignobile volgarità che offende la sensibilità di milioni di cattolici e di italiani per bene. Se la Chiesa ha ritenuto di fare per la prima volta una nota all’ambasciata italiana è solo perché per la prima volta le Camere stanno normando su alcune grandi questioni antropologiche, filosofiche e sociologiche con una superficialità intollerabile.
Nell’articolo 1 ad esempio è scritto”ai fini della presente legge b)per genere si intende qualunque manifestazione esteriore di una persona che sia conforme o contrastante con le aspettative sociali connesse al sesso” . Abbiamo letto più volte questa definizione, abbiamo fatto l’analisi grammaticale e logica e non riusciamo a riassumerla con parole povere e chiare. Qualche solone laicista forse lo potrà fare meglio di noi ed aspettiamo fiduciosi. E cosa dire dell’articolo 4 in cui si fa salva “la libera espressione di convincimenti … il pluralismo delle idee e delle condotte purché non idonee a determinare il concreto pericolo del compimento di atti discriminatori o violenti”?A prescindere dal pessimo italiano questo significa che se un disturbato mentale o un giovane fondamentalista ascoltando la visione antropologica dei cattolici fa un atto violento contro un omosessuale è perseguibile anche chi si è limitato a dire la propria visione dell’umanità? Non scherziamo con le cose serie.
Noi siamo contro ogni violenza e contro ogni discriminazione e su questo è necessario avere L’unita del paese e la legislazione deve favorire il sentimento comune della stragrande maggioranza degli italiani. Non vogliamo essere scherzosi su questioni così importanti ma non vorremmo che la lotta contro la discriminazione e la violenza sugli omosessuali o sulle lesbiche le cui libertà sono intoccabili si passa invece alla glorificazione di un pezzo di umanità che chiede solo rispetto e dignità. E state attenti, vi sono discriminazioni sui luoghi del lavoro anche verso gli eterosessuali. Basta ricordare Palazzo Chigi di qualche mese fa. Ma questa ai più sembra solo un’altra storia.