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Otto e Mezzo, Francesco Borgonovo sbotta contro Massimo Giannini: scontro ferocissimo sul ddl Zan

Giorgia Peretti
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Il discorso al Senato tenuto da Mario Draghi nel pomeriggio di mercoledì 23 giugno riecheggia anche nello studio di Lilli Gruber. Il talk show preserale di La7 dedica la puntata al dibattito politico sul ddl Zan. Dopo le questioni sollevate dal Vaticano in merito al disegno di legge contro l’omotransfobia, che violerebbero il concordato tra stati, sale l’attesa sull’effettiva decisione del premier Draghi il quale ha specificato la laicità dello stato e del parlamento ma ancora non si è espresso su eventuali modifiche al testo. A commentare le parole del primo ministro è Francesco Borgonovo, vicedirettore de La Verità, il quale giudica la mossa come un “colpo alla botte ed uno al cerchio”.

Proprio su questa battuta si inserisce il direttore de La Stampa, Massimo Giannini, che sembra di opinione contraria: “Draghi ha dato un solo colpo che è il colpo della Costituzione ma il governo deve prendere una posizione. Detto questo Draghi ha insegnato alla chiesa quello che è uno stato laico. Non vedo contraddizione nell’affermare la laicità dello stato, l’autonomia e la sovranità del parlamento a legiferare in queste materie”. “Sì ma non ha detto che il testo va bene così” gli sottolinea Borgonovo. Giannini si irrita: “se mi lasci finire concludo. Ha ragione Giorgia Meloni, anch’io sono ansioso di sapere e capire che posizione ha il governo sulla legge Zan. Perché il parlamento è libero e si esprimerà ma il governo non può essere neutrale”.

Per Giannini la legge Zan non sarebbe affatto una norma bavaglio: “Andiamo a leggere il testo di questa legge, andiamo a vedere dove verrebbero inculcati i diritti e in che modo sarebbe lesionato il magistero della chiesa e della sua autonomia. Non c’è niente di tutto questo che lo lasci pensare. Si continua a fare una battaglia ideologica ma chi la fa sono i partiti della destra italiana, come è evidente”. Borgonovo ribatte feroce: “Il problema è esattamente il testo della legge ma dall’inizio alla fine.

A partire da primo articolo e dall’introduzione dell’identità di genere in quella maniera, con l’autodeterminazione”. “Non va bene quella?” chiede Giannini. Ma Borgonovo continua con la sua tesi: “L’altro problema è la presenza nelle scuole di un certo tipo di diffusione di idee che è molto simile alla propaganda.” Giannini si infuoca: “ma cosa dici? Non è vero. Questo non è vero perché quella legge non stabilisce alcuna indicazione su come le scuole devono insegnare ai ragazzi la cultura”. Il giornalista de La Verità non ci sta e sbotta: “Ma cosa dice? Cosa sta dicendo? Vada a leggere il testo. C’è scritto nel ddl Zan nell’articolo numero 7”. I toni si accendono, le voci dei due si accavallano e Lilli Gruber è costretta a intervenire per ristabilire l’ordine.

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