ancora in campo

Silvio Berlusconi, "ancora in campo". La telefonata all'evento di Forza Italia, poi la smentita su Marina e Pier Silvio

Pietro De Leo

Il futuro del centrodestra e il percorso verso una realtà unitaria tiene banco anche in uno dei primissimi interventi di Silvio Berlusconi in un evento di Forza Italia. L’occasione è è la due giorni “Italia ci siamo”, organizzata dal coordinamento lombardo, dove il presidente azzurro non ha fratto mancare la sua presenza con un collegamento telefonico. “Da qui al 2023 serve il partito unico del centrodestra. Salvini e Meloni dicano sì. No a fusioni a freddo o calate dall’alto ma due anni per una costruzione dal basso cominciando con il coordinamento dei gruppi parlamentari”.

Il modello cui il quattro volte premier guarda è quello di Oltreoceano. “Il nostro compito è quello di costruire un partito repubblicano sul modello americano”. In realtà, però, questa non è un’idea estemporanea. Berlusconi provò a lanciare questo tipo di percorso già nel 2015, quando Forza Italia era alla guida della coalizione.  Anche in quel caso si parlò di creare una realtà che ricalcasse lo schema dell’elefantino degli Stati Uniti. Oggi, però, le dinamiche sono assai cambiate ed è per questo che il Cav si è premurato di rassicurare gli azzurri: “non c’è alcuna smobilitazione, né tantomeno liquidazione” della creatura fondata nel 1994.

  

Proprio su questo tema, peraltro, si è concentrato un articolo de l’Espresso, che ha adombrato l’esistenza di un patto tra i primi figli di Berlusconi, Marina e Pier Silvio, con Matteo Salvini. I contenuti sarebbero più o meno questi: Forza Italia, gravata dai debiti, sarebbe consegnata all’estinzione. Mediaset troverebbe nella Lega una sponda politica e di converso garantirebbe maggiori spazi televisivi. Una ricostruzione che Berlusconi, però, ha smentito in modo perentorio: “Sono sconcertato, sono notizie assolutamente inventate che travisano il senso della nostra iniziativa politica. Mi spiace che ancora una volta la mia famiglia venga chiamata in causa, i miei figli con la politica non c’entrano nulla, nessuno si occupa di politica e tantomeno del futuro di Forza Italia”.

Nel consuntivo del fine settimana, dunque, tra l’intervento di Salvini a Bocca della Verità e le parole di Berlusconi, il percorso unitario del centrodestra (quantomeno nella parte che sostiene il governo) sembra connotato da una volontà condivisa dai leader. Il problema, però, è il “come”.