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Mario Draghi è stanco della burocrazia dei ministeri: filo diretto con il Cts e guerra a chi fa resistenza

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Basta sbandamenti, bisogna restare sulla giusta rotta per sconfiggere definitivamente il Covid e vincere la guerra con la pandemia. Il messaggio di Mario Draghi alla sua squadra di Governo è chiaro e ora il Premier adotterà una nuova strategia per percorrere il tratto finale della strada che porta alla luce post-virus. Il Corriere della Sera evidenzia che è stata messa a punto una triangolazione sempre più stretta tra presidenza del Consiglio, ministero della Salute e struttura del commissario Francesco Paolo Figliuolo. Da Palazzo Chigi ci saranno poi comunicazioni più dirette con il Cts e in particolare con Franco Locatelli e Silvio Brusaferro, i due maggiori rappresentanti.

 

 

Il problema tra Draghi e Roberto Speranza riguarda la struttura del ministero della Salute, da cui negli ultimi tempi sarebbero usciti messaggi imprecisi o incompleti, o comunque non in linea con la “trasparenza totale” voluta dall’ex banchiere. Soprattutto per i documenti che escono dal dipartimento Prevenzione della Salute e che non rispettano i dettami del Cts. Ma sempre il Corsera rivela che Draghi e il suo staff nutrono perplessità anche nei confronti della struttura del ministero dell'Istruzione, che come quella della Salute non implementa a volte, o persino, intralcia le scelte del governo. Draghi è molto infastidito dalla resistenza di certi uffici e settori della Pubblica amministrazione, che non aiutano a portare avanti le decisioni politiche. Anzi le ostacolano.

 

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