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Migranti, il giudice salva l'Ong. Ma Mario Draghi ha un piano contro le partenze dalla Libia

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La questione migranti è una delle più urgenti da affrontare per Mario Draghi, che deve far fronte con la decisione del giudice civile di Ragusa di togliere la multa da 300mila euro e la confisca alla nave Eleonore della ong tedesca Mission Lifeline. I tedeschi nel 2019 forzarono il divieto di ingresso nelle acque italiane nel 2019 per far sbarcare 101 migranti. Così potranno tornare a fare i talebani dell’accoglienza. La news riportata da Il Giornale, non cambia il piano del presidente del Consiglio, che sta provando a mettere in piedi un fronte comune europeo contro le partenze dalle coste africane. “Italia e Spagna faranno fronte comune alle porte del prossimo Consiglio Ue condividendo un appello urgente all'Europa per conseguire una risposta alle sfide dell'immigrazione, bilanciando i principi di umanità, solidarietà e responsabilità condivisa” spiegano le fonti di Palazzo Chigi dopo il viaggio in terra iberica del Premier. 

 

 

“La Grecia respinge regolarmente i migranti che arrivano dalla Turchia. E ha adottato un registro per le Ong con regole draconiane, pena la messa al bando. Lo dovremmo fare anche noi” evidenzia una fonte che lavora sulla crisi migratoria. Ma ora Draghi deve avere l’appoggio di Francia e Germania per cambiare le cose: il piano italiano prevede un “nuovo accordo di parteneariato con la Libia” che passi direttamente per l’Unione Europea. Un qualcosa di simile a quanto successe nel 2008 con il patto tra Silvio Berlusconi e il colonnello Gheddafi. L'agenzia europea per il controllo dei confini, sta inoltre pianificando una spesa di 150 milioni di euro per un controllo a tappeto delle coste nord africane con aerei e droni. E ci sarebbe un appoggio economico e di tipo operativo alla Guardia costiera libica.

 

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