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Mascherine all'aperto fino a quando: pressing sul governo ma Speranza frena

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Dario Martini
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Mentre gli altri Paesi d'Europa, e non solo, iniziano a cancellare l'obbligo della mascherina all'aperto, in Italia è tutto fermo. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, prende tempo e cerca di allontanare il più possibile il giorno in cui diremo addio ai dispositivi di protezione individuale. Ma in questi giorni sta crescendo sempre di più il pressing sul governo, e sul premier Draghi, affinché anche da noi si possa togliere questa imposizione. Nella maggioranza di governo, il più attivo su questo fronte è il leader della Lega, Matteo Salvini, che ha spiegato: «Le nostre priorità non sono i sondaggi, ma la salute, le tasse e il lavoro. Ci stiamo occupando di bloccare 160 milioni di cartelle esattoriali per 18 milioni di cittadini italiani, contiamo di ottenere il rinvio almeno fino a settembre per poi passare alla rottamazione e alla rateizzazione. E ci stiamo occupando anche delle mascherine. In Belgio oggi cessa l'obbligo all'aperto e in Israele anche al chiuso. Abbiamo ottenuto le riaperture e lo sblocco del coprifuoco, il prossimo obiettivo liberare gli italiani, almeno all'aperto, dal vincolo della mascherina».

Al momento, però, non c'è una data. Speranza non allenta la presa. «Tenerle ancora per un po' di tempo non credo che stravolga l'esistenza degli italiani», ha detto due giorni fa intervistato da La Stampa. Il ministro della Salute preferisce tirarla alle lunghe: «A un certo punto dell'estate penso che potremo toglierle». Un conto, però, tra un paio di settimane, un altro se si dovrà aspettare fine agosto. Eppure, i virologi non sono tutti così intransigenti. Certo, ci sono i contrari, come Galli o la Gismondo. Ma ci sono anche i favorevoli a non utilizzarle più all'aperto. Roberto Burioni ricorda che «da oggi Disneyland in California non richiede più mascherine o altre precauzioni per gli ospiti vaccinati. Da noi cosa stiamo aspettando? Liberiamo i vaccinati».

Anche Matteo Bassetti, direttore di Malattie infettive all'ospedale San Martino di Genova, predica il buon senso: «Andrò in vacanza ad agosto al mare, nella mia Liguria, nella casa di famiglia di Celle Ligure, e in spiaggia non terrò la mascherina. La indosserò solo dove ritengo che serva: ad esempio al supermercato o in farmacia, su un treno e in tutti gli ambienti chiusi dove non è possibile il distanziamento». Ad essere più avanti dell'Italia non ci sono solo il Belgio, che ha ridotto i casi in cui la mascherina è obbligatoria, o Israele, che non la richiede più nemmeno al chiuso. La Francia l'abbandonerà il 30 giugno.

In Germania resta l'obbligo di indossare le Ffp2 sugli autobus, nei tram e in metropolitana. Vari laender stanno precorrendo i tempi. Ulteriori allentamenti alle restrizioni saranno discussi dal senato berlinese il 29 giugno. «All'aperto oramai ci sono molti meno rischi», ha detto il sindaco di Berlino, Michael Mueller. E annunci analoghi arrivano da Amburgo, dove da questo fine settimana le mascherine dovranno essere portate solo se vi è un'alta concentrazione di persone, mentre si dovrà continuare a coprire bocca e naso nel trasporto locale. Nel Brandeburgo, invece, restano obbligatorie solo nei negozi e sugli auto bus. Anche di là dall'oceano le cose stanno cambiando. In California, ad esempio, il primo Stato americano a entrare in lockdown, ieri sono state revocate la maggior parte delle restrizioni.

Secondo quanto riporta la Cnn, dopo 15 mesi sono state tolte le limitazioni imposte alle attività economiche, compresi i limiti di ca pienza e il distanziamento sociale. E questo perché il 72 per cento della popolazione adulta ha ricevuto almeno una dose di vaccino e il tasso di contagio è inferiore all'uno per cento. Restano in vigore le restrizioni riguardo ai grandi eventi, come concerti, convegni e manifestazioni sportive. Ma chi si è vaccinato potrà non indossare la mascherina in diverse situazioni, mentre dovrà ancora farlo negli ospedali e sui mezzi di trasporto.

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