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Il bluff sulle mascherine all'aperto. Speranza frena: non stravolge l'esistenza

Franco Bechis
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E “levate 'a cammesella!”. “A cammesella gnernò, gnernò...”. Ecco, sembra proprio una storia tratta da “Siamo uomini o caporali” di Totò, quando il principe fece spogliare la bella Fiorella Mari traducendo in italiano una delle più celebri canzoni napoletane: “A Cammesella”, facendo infine togliere la camicetta davanti a un pubblico di militari che esplodevano di gioia. La nuova “cammesella” è diventata la mascherina, che Mario Draghi disse a fine aprile si sarebbe tolta all'aperto entro un paio di mesi, quindi all'inizio di luglio. Ieri il direttore della Stampa Massimo Giannini l'ha chiesto durante una intervista on line al ministro della Salute, Roberto Speranza. E si è capito fin dal primo istante che lui avrebbe voluto rispondere “gnernò, gnernò” come le sciantose della canzone napoletana. Ma da gran democristiano quale lui è nel profondo, avendo di fronte una previsione di Draghi, ha arzigogolato una risposta che non potesse contraddirlo. “Se le cose”, si è arrampicato Speranza, “ continuano ad andare bene- varianti permettendo- a me sembrano realistiche le parole del presidente del Consiglio. Dico anche qui: facciamo un passo alla volta. Non dobbiamo correre, verifichiamo bene. Guardi, molti settori economici erano in sofferenza, è stato giusto fargli fare un passo in avanti. La mascherina ha un costo relativo per la persona... Cioè non mi sembra che mantenere una mascherina ancora per un tempo cambi o stravolga l'esistenza...”. Giannini lo ha interrotto: “l'impressione è che le persone non ne possano davvero più della mascherina...”. E Speranza: “Capisco, e fra un po' di tempo arriveremo all'aperto- differenziando l'aperto dal chiuso... Io credo che per il chiuso abbiamo bisogno ancora di un tempo medio... Per l'aperto possiamo valutare un tempo un po' più breve, ma... anche qui, senza fretta, con attenzione. Poi distinguendo anche i momenti, perché una cosa è che vai a vedere una partita allo stadio come è avvenuto qualche giorno fa per 17 mila persone... Lì anche se si sta all'aperto servirà comunque sempre la mascherina, perché c'è un elemento di rischio. Però a un certo punto di questa estate io sono fiducioso che almeno all'aperto potremo almeno all'aperto toglierla...”. Se la sciantosa di Totò l'avesse tirata lunga così, il pubblico avrebbe evacuato la sala mandando a quel paese gli artisti della “Cammesella”. Diventa difficile capire un governo che si arrampica sui muri pur di non togliere il bavaglio agli italiani dal primo di luglio (mancano appena due settimane), e che però in tre secondi riesce a dare il via libera a inoculare nella vena degli italiani una sorta di Negroni vaccinale mischiando le dosi senza avere alcuna certezza scientifica sui risultati.
Un governo che ha combinato -perdonate la parola ma non ce ne sono altre che rendano l'idea- un casino come quello che abbiamo visto su AstraZeneca e dintorni, che poi si metta a fare tanto il difficile su una banalità come le mascherine all'aperto già archiviate in molti altri paesi europei e pronte a sparire da quasi tutti entro fine giugno, è davvero incomprensibile. Avessero avuto più cura nel rispettare le indicazioni dell'Ema che sconsigliava da quassi subito le vaccinazioni a vettore virale al di sotto dei 60 anni di età, si sarebbe salvata qualche vita purtroppo perduta. Ma fare soffocare tutti nelle condizioni climatiche che già ci sono e ci saranno di sicuro nel mese di luglio mi sembra una cautela del tutto fuori luogo. Quella mascherina all'aperto non era obbligatoria tutta la scorsa estate, quando non esisteva nemmeno un italiano vaccinato, e non è accaduto nulla. Che diavolo deve accadere questa estate di diverso? Non c'è migliore occasione per mandare a quel paese le legioni dei soliti virologi da tv che ieri hanno implorato Speranza di mantenere l'obbligo di mascherina all'aperto almeno fino ad agosto e addirittura fino ad ottobre. La tengano loro anche durante il bagnetto delle vacanze se si sentono più belli così. Per tutti gli altri italiani Draghi mantenga la sua promessa, e se lo fa Speranza non oserà mai contraddirlo...

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