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Michetti-Matone per Roma dopo il deserto Raggi. Così Salvini infiamma il derby della Capitale

Alberto Di Majo
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Matteo Salvini accende il derby della Capitale. Ma non si tratta di uno scontro ma di una sfida a centrosinistra e M5S con due punte (tre, considerato anche l’assessore alla Cultura in pectore Vittorio Sgarbi). “Sono due candidati bene assortiti, uno è della Roma e uno della Lazio” ha detto il leader leghista alla presentazione del ticket del centrodestra per il Campidoglio al Tempio di Adriano. “Ma non dico chi” ha aggiunto. Enrico Michetti, candidato sindaco, e Simonetta Matone, prosindaco. Il primo tifa Lazio, la seconda Roma. Ma, squadra del cuore a parte, il centrodestra ci crede davvero: “Roma è la storia del nostro Paese e se noi non sogniamo e non trasformiamo questo sogno in un progetto politico, arretra tutta l’Italia” ha detto il vicepresidente di Forza Italia Antonio Tajani.

 

 

La leader di FdI Giorgia Meloni se l’è presa con quelli di “Michetti chi?” e ha ripercorso il curriculum dell’avvocato amministrativista e docente, che giorni fa ha definito “Mr Wolf” perché consulente di molti sindaci per risolvere i problemi burocratici. La Meloni ha attaccato anche la Raggi che “ha fatto un tirocinio come sindaco” non avendo competenze. Poi ha aggiunto: “Abbiamo aggiunto candidati civivi perché volevamo ampliare il fronte. Lo schema di lavoro che ci ha portato a trovare questi candidati è stato quello di allargare la possibilità di raccogliere il consenso di chi non si sente rappresentato dai partiti. Conta molto la capacità di parlare a tutti i cittadini”. Salvini ha parlato del “deserto Roma” provocato dall’amministrazione della Raggi e ha rilanciato la “Capitale del decoro”.

 

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