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Silvio Berlusconi perseguitato dalla giustizia: clamorosa ammissione dell'idolo della sinistra Lucano

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La riabilitazione che non ti aspetti da uno dei più noti paladini della sinistra italiana degli ultimi anni, che ora si sente vittima dei giudici. Mimmo Lucano, ex sindaco di Riace, è stato intervistato da Klaus Davi nel corso del programma web KlausCondicio e ha avuto parole al miele per Silvio Berlusconi, che negli ultimi 20 anni è stato più che frequentemente attaccato dalla sinistra sul tema giustizia, un argomento che oggi viene visto con una luce diversa da una persona che sta vivendo sulla propria pelle l’esperienza di un processo. 

 

 

"C'è sempre una dimensione umana che bisogna rispettare. Non è giusta la persecuzione, non è mai una giustificazione. Vale anche per Berlusconi come per qualsiasi altro essere umano” le parole di Lucano, imputato per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina ai tempi del suo mandato da primo cittadino del comune della Calabria. Il pm Michele Permunian ha richiesto una condanna a 7 anni e 11 mesi (4 anni e 4 mesi per la compagna Lemlem Tesfahun) anche per i reati di associazione a delinquere, abuso d'ufficio, truffa, concussione, peculato, turbativa d'asta e falsità ideologica per presunti illeciti nella gestione del sistema di accoglienza dei migranti nella cittadina della Locride.

 

 

Dopo il passo indietro garantista di Luigi Di Maio, leader del Movimento 5 Stelle, arriva quindi la presa di coscienza da sinistra. E anche il ruolo di Matteo Salvini viene ridimensionato da Lucano: “I lager di San Ferdinando e la rivolta dei neri non cominciano con Salvini, con il quale non condivido nulla. Devo obiettivamente riconoscere che i leghisi non c'entrano nulla”. L’ex sindaco punta invece il dito su Marco Minniti, allora ministro dell’Interno in quota Partito Democratico: “Le mie disgrazie coincidono con l'avvento di Minniti al ministero, la mia percezione da imputato principale a Locri è che c'è stata una sorta di intelligence che stabilisce che sono pericoloso. Ci sono apparati del sistema di questa area progressista nel quale Minniti, calabrese come me, avrebbe un ruolo centrale. Una volta mi hanno invitato per parlare in maniera diretta a Reggio Calabria ma Minniti non è venuto”. Parole che faranno fischiare le orecchie a più di una persona a sinistra.

 

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