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L'Aria Che Tira, Gianluigi Paragone distrugge Giuseppe Conte: “Un salumiere”. La reazione della Merlino

Giorgia Peretti
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“Movimento un tanto al chilo e Conte è un salumiere”, un Gianluigi Paragone tranchant è ospite nella puntata di mercoledì 9 giugno de L’aria che tira. Il talk di approfondimento politico mattutino condotto da Myrta Merlino, su La 7, intercetta il leader di “Italexit” per le strade di Roma e non perde occasione di chiedere un commento sul nuovo MoVimento 5 stelle di Giuseppe Conte. Il leader in pectore dei grillini è stato ospite nel programma di Giovanni Floris “Dìmartedì” dove ha spiegato il nuovo programma del suo futuro partito. Un MoVimento moderato ma non troppo, diverso dalla sinistra del Partito Democratico ma non troppo, tra le varie nuove sfumature elencate dall’ex premier Conte però sembra che a rimanere indiscussi saranno i principi originari che lo hanno contraddistinto. Dopo un divorzio molto complicato con i Cinquestelle, Paragone viene pizzicato dalla Merlino: “Vorresti riparlare con il movimento ora che è arrivato un nuovo leader in grande forma?”. La risposta del leader di Italexit non si fa attendere: "La mia tesi politica è in netto contrasto a quello che è diventato il M5S. Di Maio non ha fatto solo un ‘mea culpa’ ha fatto mille capriole su quello che era il programma elettorale con cui siamo arrivati in Parlamento, inviterei tutti a rileggerselo che è il patto con gli elettori, io quel patto non l’ho tradito".

 

 

A questo punto la Merlino si inserisce: “Sembri Alessandro Di Battista, non potresti a questo punto fare un nuovo movimento con lui, visto che mi ha detto le stesse cose l’altro giorno?”.  Paragone lancia la stilettata: “Non è un discorso di nomi, io con Alessandro posso anche andare a prendere una birra ma il problema non è fare un’alleanza sulla base della birra ma sulla base di tesi. E su quelle tesi che il movimento ha tradito, il movimento è diventato un’altra cosa”. Poi continua con il suo affondo: “La rinascita doveva avvenire sulla base di un congresso, su tesi congressuali, qui si va tutto a spanne facciamo un po’ di qua, un po’ di là… Il m5s è diventato un movimento un tanto al chilo. Ne ho messo un po’ di più che faccio lascio? Si lo lasci pure. Ecco questo è il cambiamento dei Cinquestelle. Conte è diventato un salumiere”.

 

 

La conduttrice si lascia andare in una risata, poi interviene il direttore di Libero, Alessandro Sallusti che lo riprende: “A me spiace che una persona intelligente come Paragone non ammetta che quel programma elettorale sottoposto agli elettori 5 anni fa era una cosa assurda, inapplicabile e ingiusta. Se il programma contiene il principio che un sindaco raggiunto da un avviso di garanzia deve essere messo alla gogna a prescindere dalla sentenza, capisci che forse c’era qualcosa di sbagliato lì e qualcuno se ne è accorto. Governare non è annunciare gli slogan o dei principi, governare è governare e il programma originario era inadatto”. 

 

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