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Silenzio impressionante su Saman, Renzi massacra Pd e femministe. Perché hanno paura di parlare

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Una stoccata senza riferimenti diretti ma ci sono pochi dubbi sul bersaglio, quei presunti democratici e femministe che non hanno speso una parola su Saman Abbas per non ferire l'amato Islam o andare contro decenni di accoglienza senza se e senza ma. 

 

 «Trovo impressionante un certo silenzio sulla vicenda di Saman. Leggo con le lacrime agli occhi la ricostruzione delle ultime ore della povera Saman, 18 anni, uccisa presumibilmente dallo zio perché voleva vivere all’occidentale». Lo scrive Matteo Renzi, leader di Italia Viva, nella enews. «Se le cose sono andate così, quell’uomo - anzi, quell’animale - va preso ovunque sia in Europa e assicurato senza sconti di pena alle patrie galere. Va preso, subito, ovunque sia. Lo Stato è più forte delle bestie e deve dimostrarlo».

 

«Non è una ’cultura diversa' quella che impone matrimoni combinati: chi sta in Italia rispetta la Costituzione italiana. Punto! L’Italia non ha potuto salvare la vita alla povera Saman. Adesso assicuri alla giustizia per sempre il suo killer e offra a tutte le ragazze che vogliono vivere qui la possibilità di farlo in libertà. Non esiste integrazione senza il rispetto della Costituzione italiana», conclude Renzi. 

 

 «L’Italia deve essere un luogo dove si può arrivare legalmente e integrarsi. Ma sia chiaro, integrarsi non vuol dire solo lavorare e pagare le tasse. Integrarsi significa accettare quel nucleo fondante dei valori della nostra cultura e della nostra democrazia che sono inderogabili», ha detto in una intervista al Corriere della Sera il sottosegretario all’Interno Ivan Scalfarotto. «Non si può usare l’alibi della propria cultura di provenienza per perpetrare simili efferatezze. Ripeto, integrarsi significa accettare i nostri valori come la parità di diritti tra uomini e donne, la laicità dello Stato per cui peccati e reati non devono essere confusi. E poi l’autodeterminazione delle persone: nessuno deve essere costretto a prendere decisioni sulla propria vita contro la propria volont », spiega il Sottosegretario di Italia Viva. «Le ragazze che in Italia subiscono abusi devono sapere che le autorità e le istituzioni sono dalla loro parte e che sono pronti a proteggerle. È necessario far circolare il più possibile queste informazioni: i media e i social sono molto importanti ma non solo. La scuola è uno strumento potente per veicolare messaggi di integrazione e di inclusione», conclude.

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