il futuro del centrodestra
Complotto contro la Meloni, Crosetto accusa Lega e Forza Italia
«È piuttosto scontato», come afferma il governatore ligure Giovanni Toti, che alla fine il centrodestra troverà un candidato per Roma e Milano. Eppure finora, dai vari tavoli convocati (e sconvocati) dalla coalizione, la fumata bianca non è ancora arrivata. Il prossimo appuntamento è fissato per martedì, con il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, che assicura che «non ci sono tensioni» ma solo «un paziente lavoro» per individuare i nomi migliori. Una ricerca che sta portando via settimane perché, sottolinea il Cav, «è difficile trovare candidati se li cerchiamo come li vogliamo noi: non mestieranti della politica, ma persone che con la loro storia personale abbiano dimostrato capacità di lavoro, serietà, concretezza, esperienza da mettere al servizio della collettività».
Al momento lo stallo resta, con il leader della Lega Matteo Salvini che evita di cerchiare in rosso la data del prossimo 8 giugno. «Se martedì sarà decisivo? Sarà un giorno come altri. Quando sceglieremo, lo diremo» taglia corto, ribadendo che «ci sono 3-4 donne e uomini assolutamente in gamba e di livello sia su Roma che su Milano». «Ognuno sta facendo le sue riflessioni e approfondimenti, poi uniti sceglieremo i migliori» sottolinea, ricordando che «siamo già a posto in più di 1000 Comuni che vanno al voto» mentre su Roma e Milano, «per la grandezza, le difficoltà e l’eredità pesante di Raggi e Sala c’è bisogno di qualche giorno in più di riflessione». Per la Capitale sembra ormai si sia giunti a una partita a due: da un lato il «tribuno della radio» Enrico Michetti (sostenuto da FdI), all’altro la giudice minorile Simonetta Matone (sostenuta da FI). Più nebulosa la questione nel capoluogo meneghino dove tra i tanti fatti c’è anche quello di Mariarosa Racca, presidente di Federfarma.
Nei prossimi giorni i partiti continueranno a cercare l’intesa, con Toti che spinge sull’acceleratore. «Spero che la questione dei candidati finisca bene, e anche in fretta». «Abbiamo ristretto la rosa» sottolinea, ma ammette anche che «quando si ha a che fare con tante teste non è mai facile mettere in fila le cose». «Michetti o Matone per Roma? Giorgia Meloni, che credo conosca bene la Capitale, ha detto di aver analizzato la situazione e di ritenere appropriato Michetti. Io ho detto che la sua scelta sarebbe stata la nostra, quindi ben venga Michetti, ma Matone è una magistrata di tutto rispetto. Su Milano invece Salvini si è preso qualche ora, spero siano ore concludenti. Spero sia stato l’ultimo vertice perché sennò rischia di diventare un po’ Aspettando Godot».
A dare una lettura diversa all’impasse in atto c’è poi Guido Crosetto, tra i fondatori di Fratelli d’Italia, secondo cui il centrodestra «non sta affrontando le amministrative per vincerle, ma per cercare in qualche modo di regolarsi all’interno». Il vero problema, dal suo punto di vista, è che Meloni sta salendo troppo nei sondaggi e quindi «bisogna evitare che le amministrative siano un ulteriore elemento di crescita per Giorgia». «Su Roma - spiega - si gioca un’altra partita che è la sopravvivenza di Forza Italia che purtroppo non è più quella di Berlusconi. Adesso in qualche modo vuole esistere e ha la necessità di esprimere un candidato e infatti propone Gasparri».