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Via il ridicolo limite dei quattro a tavola: sui ristoranti è di nuovo scontro tra Matteo Salvini e Roberto Speranza

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Soltanto qualche giorno di tregua tra Matteo Salvini e Roberto Speranza in merito alle riaperture post-Covid e le decisioni prese per limitare i contagi dal virus. Il nuovo motivo del contendere è il comunicato pubblicato ieri all’ora di pranzo dal Ministero della Salute, che precisa che l’obbligo di restare in massimo quattro persone nei tavoli dei ristoranti, sia all’aperto che al chiuso, non sparisce. Neanche in zona bianca. “Ringrazio Draghi e Figliuolo, e tutti coloro che hanno reso possibile questo ritorno alla vita, al lavoro, al chiuso e all'aperto, di giorno e di sera. C'è ancora qualcosina da sistemare: ho chiesto al ministro Speranza di evitare la ridicola limitazione dei quattro a tavola al ristorante che almeno nelle zone bianche non ha più senso” l’affondo del leader della Lega durante un punto stampa fuori dal Senato.

 

 

 

Salvini affronta poi le domande dei giornalisti che si concentrano sul blocco dei licenziamenti: “Ieri ho parlato col presidente Draghi, col presidente di Confindustria, e ho sentito al telefono alcuni rappresentanti sindacali. Mi sembra che la mediazione proposta e raggiunta da Draghi sia assolutamente positiva. Quindi fino a ottobre tutela per le categorie più a rischio, e da giugno per le categorie che non hanno problemi di licenziare ma semmai di assumere bisogna lasciare totale libertà di azione perché le aziende assumano. Alcuni settori hanno bisogno di più tempo, noi chiediamo però la reintroduzione dei voucher e del lavoro a tempo. Meglio un lavoro a tempo che un non lavoro. Spero che su questo sindacati e sinistra non si mettano di traverso”.

 

 

Non può mancare il focus sul centrodestra che non riesce a trovare un candidato condiviso "Ci sono 3-4 donne e uomini assolutamente in gamba e di livello sia su Roma che su Milano. Ognuno - afferma Salvini che non teme il ritardo - sta facendo le sue riflessioni e approfondimenti, poi uniti sceglieremo i migliori. Noi saremo uniti, a differenza degli altri. Siamo già a posto in più di 1000 Comuni che vanno al voto, ovviamente se per Roma e Milano, per la grandezza, le difficoltà e l'eredità pesante di Raggi e Sala, c'è bisogno di qualche giorno in più di riflessione, ben venga. C’è più di una persona che si è messa a disposizione, a me piacciono i nomi di cui si sta parlando. vedremo - conclude il numero del Carroccio -. Martedì prossimo decisivo? Sarà un giorno come altri. Quando sceglieremo, lo diremo".

 

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