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Stasera Italia, "frantumati e finiti". Vittorio Sgarbi condanna il Movimento 5 Stelle

Giorgia Peretti
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Si discute sulla frattura del Movimento Cinque Stelle nella puntata di martedì 1° giugno di “Stasera Italia”. Il talk preserale sotto la conduzione di Barbara Palombelli, in onda tutti i giorni su rete 4, ospita in collegamento Vittorio Sgarbi per commentare gli ultimi aggiornamenti dello scenario politico. Qual è l’indirizzo del Movimento Cinque Stelle? Chi è il responsabile? Questa sono le domande che riecheggiano nel salotto della Palombelli. Con un leader in pectore, Giuseppe Conte, e una frattura interna ideologica e strutturale il M5s continua a perdere punti negli ultimi sondaggi.

Se Pierferdinando Casini, ex presidente della Camera dei deputati, sembra imputare le colpe della crisi del partito del “Vaffa” alla poca esperienza nello scenario politico: “Quando un movimento è giovane e si trova alla ribalta dal nulla a tutto è ovvio che si trova a gestire una situazione imprevedibile, d’altronde una legislatura pazza come questa… è partita come una forza anti-establishment, poi è andata ad allearsi con una forza di establishment oggettivamente come quella del Pd, sta terminando con un’altra ampia in cui ci sono tutti tranne Fratelli d’Italia, per cui una legislatura più pazza non poteva esserci” spiega Casini.

Ad avere una visione più netta è proprio Sgarbi che una volta persa la parola chiarisce il motivo dell’odierna spaccatura: “Tu hai detto che non si sa di chi è il Movimento 5 Stelle - esordisce - in realtà è diverso non si sa chi è: è Uno nessuno e centomila, perché c’è un unico partito che ha ricevuto il consenso che è il partito di Grillo oggi per le ragioni che ho sempre detto è fuorigioco per le ultime dichiarazioni. Poi c’è il partito di Vito Crimi che è un altro partito, un partito di Alessandro Di Battista che è più vicino a quello iniziale di Grillo… un partito che è quello di Luigi Di Maio che è un neodemocristiano bravissimo anche nelle ultime dichiarazioni sulla questione del garantismo. E il partito eventuale di Giuseppe Conte per cui io non mi preoccuperei è uno nessuno centomila, sei personaggi in cerca d’autore ognuno diverso dall’altro. Chi più lontano di Conte da Grillo? Chi più lontano da Grillo di Di Maio? Chi più lontano di Crimi da tutti? Come è possibile? Ormai i voti saranno frantumati perché un partito è fatto di elettori che hanno un’idea, l’idea Grillo che era tutti voti è un’idea morta ed è un partito finito" conclude durissimo Sgarbi.

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