corsa al campidoglio

Roma, Giorgia Meloni e il segnale al centrodestra: Enrico Michetti il Mr. Wolf sindaci, voglio vincere

Una lunga e intensa intervista per raccontare ulteriori dettagli della vita privata già svelati nel libro e per lanciare un importante segnale a Lega e Forza Italia sul candidato sindaco di Roma. Giorgia Meloni è stata ospite di Quarta Repubblica, programma in onda tutti i lunedì su Rete4 e condotto da Nicola Porro, che in apertura di trasmissione chiede alla leader di Fratelli d’Italia di approfondire i temi personali trattati nel libro: “Ogni giorno sento le persone che parlano di me e mi sono resa conto che l’immagine che do di me è molto distante dalla persona che sono. Mi serviva uno strumento che dicesse quella che sono realmente. In tanti quando poi mi conoscono mi dicono ‘sei simpatica in realtà’. Molte posizioni che ho nella mia vita sono frutto di esperienze della mia vita. Anche le difficoltà della tua vita possono farti scoprire un talento che non sapevi di avere. Mio padre non c’è mai stato nella mia vita e fino a 30 anni ho fatto finta di niente. Quando è morto non ho provato niente e questo mi ha fatto male. I miei genitori si sono separati che avevo un anno, o qualcosa del genere. Io sono cresciuta senza un padre e non sono cresciuta male, ma non posso dire che non mi sia mancato. Mi ha insegnato molto di più fare la cameriera che tante giornate in Parlamento. E anche su questa cosa si sono sprecate le battute sul mio conto. Ero cicciona da piccola, ancora combatto con il mio metabolismo. Mia nonna mi faceva cenare con latte e biscotti!”. 

 

  

 

Oltre ad aver ribadito che il Signore degli anelli di Tolkien sia il libro più bello che abbia mai letto nella sua vita mia, la Meloni passa poi a temi più legati alla politica, avanzando in maniera prepotente la candidatura di Enrico Michetti per il Campidoglio: “Io voglio vincere, su Roma sono ottimista. Se vogliono vincere anche gli altri, e credo di sì, sono ottimista. Ci sono dei profili che non sottovaluterei, e direi che anche un certo accanimento della sinistra in questi giorni, sul professor Michetti, tradisce un nervosismo. Forse anche loro capiscono che la partita non è così facile sopratutto se metti in campo qualcuno che ne sa più di loro su come si risolvono i problemi della capitale. Perché parliamoci chiaro, bello in nome, nomone, personaggione, del mondo dello sport, ma poi devi far camminare una delle macchina più complicate d'Italia. Se lo sai fare fai la differenza, se non lo sai fare sei morto, lo abbiamo visto con la Raggi. Michetti è un avvocato amministrativista, di quello che i sindaci chiamano per risolvere i problemi dei comuni. Ve lo ricordate mr wolf Pulp Fiction? C'era mr Wolf ‘io risolvo problemi’? Ecco Michetti è il mr Wolf dei sindaci”. Mi ha colpito - continua su Michetti - perché è raro che una persona che ha un curriculum così pesante su una materia così tecnica poi rischia di avere anche un'empatia con i cittadini. La sua candidatura non è arrivata da FdI ma dai cittadini. A noi sono arrivate decine di migliaia di firme”.

 

 

Si è parlato poi di un possibile patto tra Matteo Salvini e Silvio Berlusconi, che avrebbero un patto per rinforzare il loro legame e tagliare fuori la Meloni: “Non credo assolutamente che Salvini e Berlusconi stiano ragionando di fare una cosa del genere per escludere FdI. Vorrebbe dire - sottolinea la leader di Fratelli d’Italia lavorare per perdere e questo non credo ce lo abbia in testa nessuno. Sul resto non ho grandi notizie. Se decidessero di farlo, guarderei con rispetto. Io posso avere qualche dubbio, perché venendo dal Pdl posso dire che le differenze sono un valore aggiunto e non è detto che mettendosi insieme le cose vadano meglio”.