L'Inps blocca le lettere ai morti: "Inviate senza controllo". Il caso in Parlamento
Sono tante le lettere dell'Inps inviate a persone decedute per comunicare loro che non hanno più diritto al reddito o alla pensione di cittadinanza. Lo ha detto ieri al Senato il ministro del Lavoro Andrea Orlando rispondendo all'interrogazione di Gianpietro Maffoni (FdI).
Il caso è stato sollevato da Il Tempo, che ha pubblicato la lettera che l'istituto guidato da Pasquale Tridico ha inviato a Franco O., un romano morto più di due mesi fa. Una beffa, anche perché nella missiva, dopo avergli comunicato la decadenza dalla pensione in quanto «deceduto», l'Inps lo invitava a «pro porre istanza motivata di riesame», «a recarsi negli uffici» o «a rivolgersi al contact center».
Al senatore Maffoni che ha chiesto spiegazioni al ministro per «l'ennesimo disservizio da parte dell'Inps», Orlando ha spiegato che «la lettera di decadenza della prestazione di pensione di cittadinanza» del signor Franco O. «è stata inserita, a seguito di un'anomalia, nei flussi di comunicazione massiva de stinati a tutti i percettori di reddito e pensione di cittadinanza». Del resto, ha detto il ministro del Lavoro, «tutte le lettere trasmesse dall'Inps riguardanti una numerosissima platea di destinatari sono gestite massivamente in forma automatizzata secondo regole predefinite di trasmissione».
Miracolo Inps: ora parla coi morti. La lettera incredibile
Poi è entrato nello specifico: «L'istituto ha spedito nei giorni scorsi a tutti i richiedenti il reddito o pensione di cittadinanza un numero complessivo di 409 mila lettere per comunicare ai percettori la reiezione, la revoca o la decadenza della prestazione, con le relative motivazioni, anche al fine di consentire l'eventuale presentazione di istanza di desame. Potremmo par lare di un passaggio dall'intelligenza alla stupidità artificiale, con l'aggiunta della mancata vigilanza di chi di dovere». Pere) Orlando ha assicurato che «alla luce di quanto è avvenuto, è stata mia cura raccomandare all'Inps di provvedere immediatamente a bloccare l'invio delle lettere ai richiedenti dei nuclei monocomponenti deceduti».
Da parte sua l'istituto, ha detto ancora il ministro, ha assicurato che «saranno ulteriormente potenziati i controlli preventivi dei flussi automatizzati di spedizione della corrispondenza massiva attraverso la complessiva revisione delle complesse analisi amministrative sottese. Certamente si è trattato di un uso distorto delle applicazioni informatiche, che auspichiamo non si ripeta». Alla fine Orlando ha anche voluto sottolineare che «l'Inps in questi mesi è stato sottoposto a un carico di lavoro che non aveva precedenti nella storia». Dall'istituto di previdenza filtra invece che il presidente Tridico invierà una lettera di scuse. Speriamo che stavolta la mandino alla famiglia e non al signor Franco.