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Coraggio Italia con Giovanni Toti e Luigi Brugnaro. Riparte l'assalto agli elettori del centro

Andrea Amata
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La formazione del gruppo parlamentare denominato "Coraggio Italia", che ha come registi dell'operazione politica il governatore ligure, nonché leader di Cambiamo, Giovanni Toti e il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, procaccia adesioni dal vivaio di Forza Italia che è in fase di avvizzimento.

Le condizioni di salute di Silvio Berlusconi sono avvolte dal riserbo, tuttavia la politica ha le sue regole, fra le quali anche una certa dose di cinismo, che non conoscono pause dettate dall'opportunità di non disturbare la serenità del Cavaliere. D'altronde il fondatore di Forza Italia, a cui vanno riconosciuti meriti inconfutabili nella modernizzazione del paese sia dal punto di vista culturale-mediatico che politico, negli anni ha sempre posticipato il momento della successione, ribadendosi erede perpetuo di se stesso. Il cerchio magico probabilmente lo ha indotto in errore, preferendo l'inerzia per il timore di perdere il privilegio di manovra nella gestione della macchina organizzativa di un partito che non ha avuto la forza di emanciparsi dalla onnipotenza carismatica del suo artefice.

L'operazione di Toti e Brugnaro va nella direzione di svuotare Forza Italia, occupando lo spazio politico centrista che finora è rimasto schiacciato dalla polarizzazione innescata dalla narrazione sovranista. L'area moderata nel centrodestra negli ultimi tre anni è divenuta impercettibile, quasi inoperativa, essendo stata ipnotizzata dal ritmo vivace del messaggio politico di Lega e Fratelli d'Italia con leader giovani, dirompente e sintonizzati sull'onda umorale del paese. Con Berlusconi defilato per ragioni di salute, nonostante i più gli attribuiscono facoltà da highlander, nello schieramento di centrodestra la componente "mediana" è rimasta orfana di un riferimento percettibile, provocando iniziative, come quella di "Coraggio Italia", finalizzate a ristabilire un equilibrio nella coalizione. Per rendere credibile la proposta politica di alternativa alla sinistra occorre presentarsi con un'offerta bilanciata per poter intercettare l'elettorato volatile che per tradizione è indisponibile ad incasellarsi in formule avulse dalla cultura moderata. La difficoltà di individuare candidati spendibili per Roma e Milano, tentando le risorse "civiche" che testimoniano una deprecabile debolezza della politica, è il sintomo di un'insufficienza non sanabile con l'appeal dei singoli leader o con un tweet sommerso dai like.

L'area moderata, seppure evochi più una modalità di espressione che un contenuto della politica, essendo meno ideologica si presta maggiormente al reclutamento di nuove risorse. Inoltre, l'appartenenza al Ppe agevola la coalizione nel suo complesso nell'accreditamento presso le cancellerie europee. Pertanto, l'iniziativa promossa da Toti e Brugnaro si inserisce in una strategia di rafforzamento del centrodestra con l'orizzonte alle prossime sfide politiche. La competizione interna al centrodestra determinerà dinamiche inedite con spinte centripete, dirette ad arare la prateria di una estesa superficie in cui le radici del centrismo sono profonde e non estirpabili.
 

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