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Il ddl Zan divide anche la Chiesa

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La frattura della Chiesa italiana sul Ddl Zan è sempre più evidente. Mentre la frangia conservatrice è apertamente favorevole al boicottaggio del disegno di legge contro l’omotransfobia, i gesuiti rompono il silenzio e aprono al provvedimento: «Viene prima la persona», tuona il direttore di «Aggiornamenti Sociali», padre Giacomo Costa, in un editoriale in cui chiede a tutti di «uscire dalle trincee ideologiche».

 

 

 

Costa parla di «una grande confusione, anche all’interno della compagine ecclesiale»: «È quello che succede ogni volta quando le questioni definite "eticamente sensibili" diventano terreno di scontro tra schieramenti politici, che ne sfruttano la grande risonanza nell’opinione pubblica», osserva. Ne stanno discutendo i vescovi della Cei ai tavoli di lavoro dell’Assemblea Generale, che si chiude oggi. «Troveremo una posizione unitaria» giura il neo vicepresidente per il Nord, Giuseppe Baturi, appena dopo la sua elezione.

 

 

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