volano stracci
"Lei è urticante". "Lei non sa di cosa parla". Tra Borgonovo e la D'Amico scoppia la rissa
Scoppia la rissa tra Francesco Borgonovo e Ilaria D’Amico a L’aria che tira. Nella puntata di mercoledì 26 maggio, il programma di approfondimento condotto da Myrta Merlino in onda su La 7 dedica ampio spazio alla vicenda accaduta la sera prima della partita del cuore di martedì. Un episodio spiacevole prontamente denunciato da Aurora Leone, giovane comica del gruppo dei “The Jackal”, sulle stories di Instagram dove ha accusato l’organizzazione dell’evento di sessismo. Una questione che ha monopolizzato il dibattito pubblico tanto da riverberare anche nel salotto della Merlino.
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Ospite d’eccezione Ilaria D’Amico, storica giornalista sportiva di Sky, che commenta senza mezzi termini l’episodio: “Non voglio generalizzare ma questi uomini spesso hanno purtroppo posizioni apicali e quindi possono determinare situazioni di sciatteria e imbarazzo a leggere le cose dal punto di vista dell’educazione e delle dinamiche. Aurora viene trattata come un’infiltrata e invitata ad alzarsi dal tavolo in una causa di beneficienza che dovrebbe essere inclusiva...Non solo ci sono tantissime ragazzine che giocano a calcio, in questo caso c’è proprio un’idiozia - continua la giornalista - C’è stata un’ignoranza grassa, satolla sono 30 anni che la nazionale coinvolge le donne”. A seguito della vicenda il direttore generale della nazionale italiana cantanti, Gianluca Pecchini si è dimesso, sottolinea la conduttrice spalleggiando le parole della D’Amico.
Nel discorso viene chiamato anche Borgonovo, firma de La Verità, che sembra essere tutt’altro che d’accordo: “Io sinceramente non capisco bene di che diamine stiamo parlando. Siamo alla partita del cuore, dove prima dei cantanti hanno giocato le ragazze della squadra femminile della Juventus, da anni la nazionale invita cantanti famose a giocare. Non mi pare che si possa accusare quell’istituzione di sessismo - poi continua - Qualcuno di voi era lì? No, perché non mi sembra perché noi stiamo sentendo la versione di una persona che era invitata, ho letto dichiarazioni diverse. Pecchini si è dimesso perché non siamo un paese sessista, noi non abbiamo neanche indagato su come sia andata questa cosa, se questo signore ha detto delle frasi sgradevoli ha fatto benissimo a dimettersi. Ma non mi pare che il problema di far giocare le donne si ponga in questo contesto.” Poi continua: “Ho ascoltato in religioso silenzio tutta la retorica prima perché questo non è un paese maschilista, per niente. Il patriarcato esiste nelle teste di chi con queste cose si vuole fare pubblicità".
Alla fine del suo intervento, il giornalista fa rifermento anche alla proposta di legge Zan che metterebbe il bavaglio a chi la pensa in maniera diversa, facendo più volte riferimento al primo articolo relativo al cambio di genere. Nel frattempo, la Merlino si inserisce per dissentire dalle parole del giornalista dopo un battibecco la scintilla si accende con la D’Amico e il dibattito si sposta sul Ddl Zan: “Trovo urticante il modo in cui è stato detto “la retorica che avete fatto prima sulle donne” non è un paese sessista perché vuole approvare una legge nella quale ci sono tante cose giuste e sacrosante, poi ognuno la può pensare come vuole e cosa si va a prendere una postilla che prevedere il cambio sesso”. I toni si alzano e Borgonovo ribatte cosi: “Lei che mi vuole dare lezione non l’ha letto se lo legga prima, è l’articolo 1. Non sa neanche di cosa sta parlando, glielo cito a memoria se vuole. Ma cosa sta dicendo”. Panico in studio, tra i due scoppia la rissa anche sulla paga salariale delle donne, la Merlino è costretta ad intervenire per ristabilire la calma mandando la pubblicità.