La verità su stagionali e reddito di cittadinanza, La Russia spiana De Masi a L'Aria che Tira
Scoppia la rissa a L’aria che Tira, nella puntata di martedì 25 maggio si discute attorno al reddito di cittadinanza. Ospiti del talk show mattutino condotto da Myrta Merlino su La 7 sono il sociologo Domenico De Masi e Ignazio La Russa di Fratelli d'Italia.
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La domanda che risuona nella trasmissione è la seguente: meglio il reddito di cittadinanza o un lavoro? Proprio su questo la testimonianza di un ristoratore che non riesce a trovare dipendenti stagionali: molti chiedono di lavorare in nero per tenere il reddito di cittadinanza. Sempre più frequente, dunque, il rifiuto per un lavoro seppur stagionale per paura di perdere l’indennizzo offerto dallo Stato. Il sociologo De Masi continua a difendere a spada tratta la misura tanto decantata dal M5s. Considerandola una risorsa importante per aiutare le persone in difficoltà che non riescono a trovare un impiego.
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“La regola del reddito di cittadinanza è che se un percettore del reddito viene assunto e naturalmente deve prendere uno stipendio maggiore se uno lo paga 500 euro al meso a tempo determinato per lavorare 12 ore al giorno è normale che non conviene. Se l’imprenditore lo paga di più lo Stato gli dà la percezione del reddito, cioè deve mettere soltanto l’aggiunta…” spiega il sociologo. Un ragionamento che in studio sembra essere decisamente contorto.
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Chi sembra avere le idee più lucide sul tema sembra Ignazio La Russa, esponente di Fdl: " La povertà non si può vincere con il reddito di cittadinanza, ma con il lavoro. Questo reddito di cittadinanza così come pensato va abolito. È un fallimento perché lo dimostrano i numeri di coloro a cui lo hanno revocato: uno su tre lo ha percepito illegalmente, cioè non avendone diritto. Erano persone con procedimenti penali gravi o immigrati irregolari, mentre quelli scoperti sono un numero enorme. Quanti sono quelli che hanno trovato il lavoro e hanno spesso di percepire il reddito di cittadinanza? Un numero irrisorio…”
Poi continua il suo affondo: “Perché non spendere i soldi per decurtare le tasse a chi assume persone? Quella è la strada giusta, più assumi e meno tasse paghi”. Mentre interviene La Russa, il prof De Masi continua ad interrompere: “non è un numero irrisorio, sono 375 mila... Sono 375 mila” - continua a ripetizione. “Sono pochissimi per il costo di un miliardo e mezzo l’anno sono pochissimi”, lo zittisce La Russa.